Politecnico di Torino, il 96% dei laureati trova lavoro (e stipendi più alti). Al via il Salone dell’Orientamento per gli studenti


«Siamo fortunati a lavorare in classi di laurea che garantiscono una massima potenzialità occupazionale con percentuali di occupabilità che sfiorano quasi il 100% nei due anni successivi alla laurea». A parlare a Open è Fulvio Corno, Vicerettore per la formazione al Politecnico di Torino. Migliaia di studenti delle scuole superiori iniziano a prepararsi per scegliere il percorso universitario più adatto al proprio futuro. Un passaggio cruciale, che può influenzare il cammino accademico e professionale. Tra le opzioni disponibili, il Politecnico di Torino si conferma un punto di riferimento per opportunità lavorative, vocazione internazionale e sguardo a 360 gradi rivolto allo studente. Secondo i dati più recenti, il 96% dei laureati magistrali (percentuale di occupati sul totale delle forze di lavoro) – trova occupazione entro un anno dalla laurea, con stipendi medi superiori del 20% rispetto alla media nazionale. «Oltre alla formazione tecnica, dedichiamo grande attenzione allo sviluppo delle soft skills. Abbiamo corsi dedicati alle grandi sfide globali, che coinvolgono sia studenti di discipline tecniche che umanistiche perché l’obiettivo è formare con uno sguardo ampio e renderli consapevoli delle implicazioni delle loro scelte», spiega il Vicerettore per la formazione.
Il Salone dell’Orientamento a Torino
L’Ateneo si mobilita, tornando ad accogliere anche quest’anno migliaia di aspiranti studenti al Salone dell’Orientamento, una serie di incontri pensati per presentare l’offerta formativa, che spazia dall’ingegneria all’architettura, dal design alle scienze applicate, e le rispettive opportunità di carriera. L’appuntamento si svolgerà dal 28 marzo al 1° aprile nelle diverse sedi dell’Ateneo. Il 28 e il 29 ci sarà la presentazione dei corsi di laurea triennale nelle Aule R in via Borsellino 53 a Torino. Mentre il 31 marzo e il 1° aprile saranno dedicati ai corsi magistrali in tre sedi dell’Ateneo: le Aule R in via Borsellino, la sede di Mirafiori in corso Settembrini 178 e il Castello del Valentino in viale Mattioli 39. Attraverso conferenze, visite guidate e momenti di confronto con docenti e studenti, le aspiranti matricole potranno approfondire i dettagli dei 25 corsi di laurea triennale e dei 37 di magistrale, oltre a conoscere le numerose opportunità di studio all’estero.
Oltre le lezioni frontali
Per garantire una qualità dell’insegnamento elevata, l’Ateneo punta anche sulla «didattica attitudinale», che va oltre le tradizionali lezioni frontali. «Investiamo molto sulla possibilità di lavorare in gruppo e su progetti concreti – continua il Vicerettore per la formazione – unendo persone provenienti da percorsi culturali diversi e da tutti i corsi di studio». Attualmente, spiega Corno, «sono attivi 52 team studenteschi dove gli studenti realizzano prototipi con cui poi gareggiano». L’internazionalizzazione è un altro pilastro dell’offerta accademica. Il Politecnico ha attivato ben 84 percorsi di doppia laurea in collaborazione con prestigiose università di tutto il mondo. E per chi vuole muoversi, ma restando sul territorio italiano, c’è anche l’opzione dell’Erasmus italiano, l’iniziativa finanziata dal ministero dell’Università e della Ricerca.
Non solo studio. Spazi di ascolto e lotta a discriminazioni e molestie
La vita universitaria non è fatta solo di studio. Come sottolinea il Vicerettore Fulvio Corno, «lo studente è prima di tutto una persona ed è sempre più crescente la richiesta di servizi per il benessere psicologico, l’inclusione e per chi ha subito discriminazioni. Richieste che gli atenei non possono e non devono ignorare». Per questo, nel corso degli anni, il Politecnico ha scelto di dotarsi di spazi di ascolto rivolti a chi attraversa momenti di disagio psicologico e di una consigliera di fiducia per chi ha subito molestie di vario tipo. Attenzione anche alle esigenze delle persone con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento (dsa). Per gli studenti trans e non binari c’è poi la possibilità di accedere alle carriere alias, ovvero all’identità alternativa che sostituisce nome e genere anagrafico sui documenti universitari della persona.