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Il farmacologo Garattini: «Se vuoi vivere più a lungo, stai lontano dai medicinali»

21 Marzo 2025 - 15:17 Alba Romano
garattini farmaci vivere a lungo
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In un breve intervento per il Milan Longevity Summit, l'esperto sottolinea l'importanza della prevenzione e del suo insegnamento nelle scuole

Il segreto per stare bene non è assumere farmaci, ma fare in modo di non doverlo mai fare. Per dirlo con un adagio ben noto: meglio prevenire che curare. È questa, in soldoni, la posizione del farmacologo Silvio Garattini in un breve intervento di suo pugno per il Milan Longevity Summit. Moltissime malattie, scrive, sono evitabili alla radice eppure ci si ostina a curarle quando ormai è troppo tardi. Serve quindi, secondo Garattini, un vero e proprio cambio culturale: «Il sistema attuale oscura il valore della prevenzione, l’unico strumento realmente efficace per ridurre malattie, ospedalizzazioni e consumo di farmaci». Che avrebbe, a sua volta, un effetto positivo «alleggerendo il peso sul Servizio sanitario nazionale».

La responsabilità del sistema: «Enfatizzano le cure, non la prevenzione»

La responsabilità secondo Garattini è del sistema, che ha «enfatizzato la necessità di “cure”, alimentando un mercato in continua espansione con l’obiettivo di aumentare le vendite dei farmaci». Non solo. Spesso «non vengono effettuati confronti tra farmaci con la stessa indicazione terapeutica, e spesso alcuni medicinali studiati su maschi adulti vengono prescritti impropriamente a bambini, anziani e donne». Dimenticandosi, al contempo, che con la prevenzione si risparmiano soldi e vite umane: «Ci sono 4,5 milioni di diabetici di tipo 2 che soffrono di complicazioni visive, cardiovascolari e renali. Tuttavia, queste patologie non sono inevitabili: il 40% dei tumori è prevenibile, eppure ogni anno muoiono 180.000 persone per questa causa».

Le buone abitudini e la proposta di «un’ora di salute» a scuola

Per questo è necessaria «una rivoluzione culturale per evitare che questa situazione diventi insostenibile». A partire dalla scuola, con l’istituzione di «un’ora settimanale dedicata alla salute fin dalla scuola materna, con l’intervento di esperti». E, nello stesso momento, creando «una Scuola Superiore di Sanità per formare dirigenti qualificati per il futuro del Servizio sanitario». Così da istituzionalizzare buone abitudini di vita: «Vaccinazioni e screening per i tumori, e su comportamenti individuali salutari: non fumare, non bere alcol, non assumere droghe, seguire una dieta varia e moderata, mantenere un peso adeguato, praticare attività fisica, coltivare relazioni sociali e dormire almeno sette ore a notte».

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