I casi di turisti europei respinti che finiscono in manette o nei centri di detenzione: così i prezzi dei voli per gli USA calano


Cittadini fermati al confine, incatenati, detenuti per due o tre settimane e poi rilasciati perché rei di aver violato le normative di accesso agli Stati Uniti, come scrive Il Corriere della Sera in un pezzo di Leonard Barbieri. Oppure, come Repubblica stamane, ci sono professori universitari fermati, a cui viene controllato il cellulare e – trovati messaggi «di odio verso Trump» – sono rispediti in patria: è successo per un docente francese, rispedito nel suo Paese di provenienza per via dei suoi post contro il presidente. La rigida gestione americana dei confini, promessa elettorale del presidente Donald Trump, inizia a pesare sul turismo e sugli spostamenti oltreoceano. Tanto da spingere il Ministero degli Esteri tedesco a cambiare le linee guida e le indicazioni per i viaggiatori diretti verso gli Stati Uniti. O motivando l’intervento diretto del ministro dell’Istruzione Superiore e della Ricerca francese, Philippe Baptiste, che ha giudicato la situazione «deplorevole».
Il professore francese cacciato per «messaggi di terrorismo contro Trump»
La storia più eclatante è proprio quest’ultima e risale allo scorso 9 marzo. Un noto professore francese, studioso del Centro nazionale di ricerca scientifica (Cnrs) e impegnato in attività spaziali, sarebbe infatti stato bloccato alla dogana in Texas, dove di lì a poco avrebbe dovuto prendere parte a una conferenza a Houston. Gli agenti americani lo hanno perquisito e hanno chiesto di controllare il suo cellulare, nel quale avrebbero ravvisato la presenza di «messaggi di odio verso Trump, qualificabili come terrorismo». A quel punto, lo hanno fatto risalire sul primo aereo diretto verso la Francia. Il caso ha scosso Parigi fino a far muovere il ministro dell’Istruzione superiore, che pur riconoscendo il diritto degli americano di rispedire indietro chiunque volessero, ha comunque rimarcato l’importanza della «libertà di espressione, ricerca e attività accademica». Bollando, dunque, come «deplorevole» il rimpatrio di un professore che aveva solamente «espresso un’opinione personale sulla politica dell’amministrazione riguardo agli studi scientifici».
L’allerta di Berlino: «Anche un leggero superamento della validità del visto porta a detenzione»
Anche Berlino ha dovuto adeguarsi alle nuove politiche americane. Il sito del Ministero degli Esteri, ora, cita tra le raccomandazioni di viaggio un elemento nuovo: «Le false dichiarazioni sul motivo del soggiorno o anche un leggero superamento della validità del visto possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione». Sono moltissimi, infatti, i cittadini tedeschi (e in generale europei) a essere stati detenuti brevemente nei centri di permanenza o respinti alla dogana. Molti hanno raccontato di essere stati trasportati al centro di deportazione «con una catena attorno allo stomaco, le manette e i ceppi alle gambe». Una 28enne inglese sarebbe stata tenuta per tre settimane perché, arrivata in Canada, era stata rispedita brevemente negli Stati Uniti per compilare alcuni fogli per il visto. Qui, nello spazio di pochi minuti, è stata ammanettata.
L’impatto sul turismo: perdita di 64 miliardi di dollari
E il turismo? Secondo tutte le compagnie aeree non c’è nessun impatto concreto: «Non notiamo alcun calo significativo della domanda di viaggio verso gli Usa», ha detto il ceo di Air France-Klm Ben Smith. Ma le testimonianze di viaggi programmati e poi cancellati iniziano ad accumularsi. Le tariffe aeree nelle ultime tre settimane sono di molto inferiori alla media rispetto all’anno scorso e non subiscono il classico rialzo di prezzo nei giorni precedenti alla partenza. Secondo Tourism Economics i viaggi verso gli Stati Uniti caleranno del 5% quest’anno, causando una perdita di 64 miliardi di dollari per il settore turistico. Dall’Europa si registrano diminuzioni a tappeto dei viaggi verso l’altro continente: -9,5% dall’Italia, -6% dalla Francia, -7% dalla Germania a fronte di un -1,7% dall’intero Vecchio Continente.