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Adozioni internazionali, cosa cambia dopo la Consulta: «Finalmente abbraccerò mio figlio». Quanto costa e i tempi di attesa

raffaella brogi adozioni internazionali sentenza cosa cambia quanto costa tempi
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La battaglia di Raffaella Brogi. I genitori single in calo negli ultimi anni. I problemi dei soldi e il nodo dell'attesa. La possibilità nei paesi dell'Est

Si chiama Raffaella Brogi la donna che ha avuto ragione dalla Corte Costituzionale sulle adozioni internazionali. Magistrata, 54 anni, nata a Siena, andava avanti nella sua battaglia dal 2019, data del primo ricorso del tribunale di Firenze. «La cosa che più mi emoziona è il pensiero di quei bambini che potranno avere un papà o una mamma, una famiglia, invece di crescere dentro un istituto. Se potessi li abbraccerei uno ad uno», dice oggi a Repubblica. «Quando l’ho saputo sono scoppiata a piangere, ho chiamato mia sorella, i miei genitori e poi tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni. È stato il momento più emozionante della mia vita, almeno fino a quando abbraccerò mio figlio o mia figlia».

I genitori single

Secondo Brogi «tante persone non sposate hanno l’aspirazione di adottare un bambino e le capacità per farlo. Ma quando parliamo di bambini, al centro di tutto devono essere messi loro. Adesso hanno una possibilità in più di essere amati e accuditi, la sentenza della Corte costituzionale estende il loro diritto alla felicità». Ora non dovrà attendere molto: «Il tribunale dei minorenni dovrà di nuovo pronunciarsi, ma è chiaro che lo farà in una cornice diversa. Sono stata dichiarata idonea, aspetto solo che venga suggellato il mio diritto». Durante il procedimento che ha condotto alla sentenza della Corte costituzionale, i giudici le hanno chiesto se non avesse pensato di avere figli con la fecondazione assistita fatta all’estero.

«L’adozione è la mia scelta. Sento che c’è un bambino o una bambina che mi sta aspettando. E che se avessi scelto un altro percorso avrei abbandonato due volte mio figlio e mia figlia», ha risposto lei. Le adozioni internazionali «sono passate dalle oltre settemila domande del 2007 a circa 500 domande per il 2024», ricorda lei. In base alla legge italiana, che prevede una differenza massima di 45 anni tra genitore e figli adottivi, Brogi potrà adottare un bimbo o una bimba che abbia almeno dieci anni.

Cosa cambia

Da oggi quindi anche i single potranno adottare. Ma solo tramite le adozioni internazionali, che riguardano bambini senza genitori («in stato di abbandono») residenti all’estero. Per i single ci sono anche le adozioni in casi particolari, che permette di non recidere i legami con la famiglia d’origine. Oggi viene usata anche per riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso. Nell’adozione internazionale gli aspiranti genitori fanno domanda al tribunale italiano per ottenere l’idoneità all’adozione. Si richiede di essere in salute e con un reddito sufficiente. A quel punto ci si può rivolgere a uno dei quaranta enti riconosciuti e chiedere di adottare un bambino che si trova all’estero. Tra i paesi ci sono Cina, Thailandia, Colombia, Ecuador, Haiti e Bulgaria. Alcuni prevedono che i padri possano adottare solo maschi. In media il procedimento richiede quattro anni e mezzo dalla dichiarazione del tribunale. Che arriva in genere dopo qualche mese dalla richiesta.

Quanto costa

Il Messaggero segnala che oggi dottare un bambino all’estero costa mediamente 20mila euro. In generale le richieste di adozione sono in calo. Le famiglie che volevano adottare un figlio nel 2021 erano 7.900. Nel 2006 si era raggiunto il dato più alto, oltre 16.500. Stessi andamenti per le adozioni internazionali: le richieste furono 6.331 nel 2001, appena 1.612 nel 2021. I dati più recenti, riferiti al primo semestre del 2024, confermano una diminuzione del 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e del 14,3 rispetto al 2022.

Francesco Elli, dell’Associazione Amici dei Bambini che si occupa di adozioni internazionali spiega: «La diminuzione delle richieste ha varie ragioni. C’è un problema economico, teniamo conto che le procedure per adottare i bambini all’estero possono costare mediamente 20mila euro. E poi c’è il nodo dell’attesa: prima la coppia presenta la richiesta, poi viene ritenuta idonea, successivamente comincia a conoscere il bambino nel paese di origine, infine l’iter dell’adozione si conclude. Ma trascorre molto tempo».

I paesi dell’est

tra i Paesi in cui sono più numerose le adozioni di coppie italiane, oltre all’India, ci sono l’Ungheria e l’Europa dell’Est in genere. «Ben vengano più persone di buona volontà a farsi carico del destino di un figlio non loro e a liberarlo dalla schiavitù dell’abbandono. Ma, domandiamoci, è questa la soluzione per rilanciare l’adozione internazionale a beneficio di questo enorme esercito di milioni di bambine e bambini abbandonati negli orfanotrofi di tutto il mondo? O non avrebbe fatto meglio la Consulta a dichiarare l’illegittimità della discriminazione esistente oggi fra la gratuità della adozione nazionale e, ora, anche della fecondazione assistita, e le enormi spese che deve sostenere chi si rivolge all’adozione internazionale?», conclude l’associazione.

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