Cinque dollari al giorno per 9 mesi nello spazio: l’assurdo rimborso spese agli astronauti rimasti bloccati in orbita
Doveva essere una missione di otto giorni, ma si è trasformata in un’odissea di 286 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale. Gli astronauti Suni Williams e Butch Wilmore sono finalmente rientrati sulla Terra dopo un periodo imprevisto nello spazio, accumulando, però, un «rimborso spese» di soli cinque dollari al giorno per gli straordinari della loro permanenza. La cifra, che corrisponde a un totale di 1.430 dollari per i giorni extra passati in orbita, ha scatenato le polemiche tanto che il caso è arrivato all’attenzione di Donald Trump. Sollecitato sulla questione durante un incontro con la stampa, ha replicato: «Se necessario, pagherò di tasca mia». Il presidente degli Stati Uniti si è detto sorpreso per l’indennità ricevuta dagli astronauti e ha fatto sapere di non essere stato informato della situazione e lui stesso l’ha ritenuta inadeguata rispetto all’esperienza vissuta dagli astronauti.
Gli astronauti “invecchiati” nello Spazio
Oltre all’aspetto economico, ha fatto discutere in questi giorni la lunga permanenza di Williams e Wilmore nello spazio anche perché è diventato un caso di studio scientifico curioso. Gli effetti di un soggiorno così prolungato in orbita si sono manifestati con un notevole impatto fisico, tra cui un accelerato invecchiamento cellulare. Gli astronauti, infatti, sembrano essere invecchiati di anni. I dati raccolti potranno essere cruciali per il futuro dell’esplorazione spaziale e per la comprensione di come il corpo umano reagisce a condizioni di microgravità per periodi estesi.
