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I ghiacciai in ritirata, la siccità, le minacce della guerra: così l’accesso all’acqua pulita rischia di diventare una corsa a ostacoli

22 Marzo 2025 - 08:20 in collaborazione con  ACQUA FIUGGI
giornata mondiale acqua ghiacciai fiuggi
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Il 22 marzo si celebra la giornata mondiale dell'acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Una ricorrenza che Open onora con un progetto editoriale insieme ad Acqua Fiuggi

Non esiste niente al mondo di più adattabile dell’acqua, diceva il filosofo cinese Lao Tzu. Eppure, di fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici, anche le riserve idriche della Terra si trovano di fronte a una sfida di portata epocale. Con il riscaldamento globale, l’accesso all’acqua pulita – a lungo considerato un diritto irrinunciabile – rischia di diventare sempre più problematico. Ed è proprio per questo motivo che l’edizione 2025 della Giornata mondiale per l’acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo, è dedicata allo scioglimento dei ghiacciai. «Man mano che il pianeta si riscalda – si legge sul sito delle Nazioni Unite – il nostro mondo ghiacciato si restringe, rendendo il ciclo dell’acqua più imprevedibile. Per miliardi di persone, i flussi delle acque di scioglimento dei ghiacci stanno cambiando, provocando inondazioni, siccità, frane e innalzamento del livello del mare».

Come nasce la Giornata mondiale dell’acqua

La Giornata mondiale dell’acqua (in inglese, World Water Day) è una ricorrenza istituita dall’Onu nel 1992 come risultato della Conferenza di Rio, lo stesso summit che produsse la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Da quel momento, il 22 marzo è diventata la giornata in cui le istituzioni mondiali e le associazioni sensibilizzano l’opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e assumere comportamenti volti a limitare gli effetti del riscaldamento globale. Come succede per molte altre giornate mondiali istituite dall’Onu, ogni anno la ricorrenza viene dedicata a un tema specifico: habitat acquatici, riserve di acqua dolce, sprechi domestici e non solo.

L’impatto dello scioglimento dei ghiacciai

L’edizione del 2025, come detto, è dedicata allo scioglimento dei ghiacciai, che sta rendendo il ciclo dell’acqua più imprevedibile. Nel 2023, i ghiacciai hanno perso più di 600 gigatonnellate di acqua, la più grande perdita di massa registrata negli ultimi cinquant’anni. Questa situazione ha conseguenze drammatiche sulla fornitura d’acqua. L’Organizzazione meteorologica mondiale stima che il 70% dell’acqua dolce disponibile sulla Terra esiste sotto forma di neve o ghiaccio, mentre secondo l’Unesco ci sono circa due miliardi di persone che dipendono direttamente dall’acqua proveniente da nevi e ghiacciai per bere, irrigare i campi e produrre energia elettrica. L’argomento scelto per l’edizione di quest’anno è tutt’altro che casuale: l’Onu ha dichiarato infatti il 2025 Anno internazionale per la salvaguardia dei ghiacciai e ieri – venerdì 21 marzo – si è tenuta la prima giornata mondiale dedicata allo stesso tema.

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EPA/Felipe Trueba | Un gruppo di pinguini su un iceberg alle Isole Shetland Meridionali, in Antartide

Il valore dell’acqua

Secondo un’analisi di Teha (The European House Ambrosetti), gli italiani consumano in media 215 litri d’acqua al giorno. Ma a guardare bene, gli usi civili rappresentano appena il 23% dei consumi totali di acqua in Italia. Il settore più «idroesigente», ossia quello che richiede la maggiore quantità di acqua per funzionare, è l’agricoltura, che pesa sul 41% dei prelievi idrici totali in Italia. Seguono la produzione industriale (al 19%) e la produzione di elettricità (al 17%). Quest’ultima voce, in particolare, è destinata a crescere nei prossimi anni per via della diffusione dei data center, i centri di elaborazione dati indispensabili per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, che hanno bisogno di molta acqua per evitare il surriscaldamento delle macchine. Secondo uno studio del centro di ricerca Riverside, dell’Università della California, il solo addestramento di Chat Gpt-3 ha consumato 700mila litri di acqua dolce. Nel 2022, le tre principali società tecnologiche – Google, Meta e Microsoft – hanno prelevato oltre due miliardi di metri cubi di acqua dolce.

La minaccia del clima (e delle guerre)

Complici i cambiamenti climatici, sempre più aree del mondo si trovano a dover fare i conti con il problema della scarsità dell’acqua. Le temperature via via più elevate, le ondate di caldo record e i lunghi periodi di siccità rendono l’accesso all’acqua pulita sempre più difficile, specialmente nei Paesi più poveri. Secondo l’Unicef, sono 2,2 miliardi le persone nel mondo che non hanno accesso a servizi idrici gestiti in modo sicuro. La maggior parte di loro è concentrata nei Paesi dell’Africa subsahariana, dove si stima che meno della metà della popolazione abbia accesso ad acqua potabile gestita in modo sicuro.

In alcuni casi, l’accesso alle risorse idriche è minacciato anche dagli scenari di guerra. L’esempio più recente in questo caso viene dalla Striscia di Gaza, dove si stima che ad oggi l’80% delle reti di distribuzione dell’acqua sia stato distrutto dai bombardamenti. Una situazione simile si verifica anche in Ucraina, dove a giugno del 2023 la diva Kakhovka, che tratteneva l’acqua di una delle più grandi riserve idriche di tutta l’Europa, è collassata in seguito ad alcuni «danni militari». La stessa sorte è toccata anche ad altre dighe ucraine, bersagliate dall’esercito russo come strategia per fiaccare il nemico e privarlo dell’accesso anche ai beni più essenziali.

La crisi idrica in Italia e in Europa

L’accesso all’acqua pulita è diventato un tema di stretta attualità anche in Italia, dove di recente i periodi prolungati di siccità hanno costretto al razionamento delle forniture in diverse regioni del Sud Italia, tra cui Sicilia e Basilicata. Nel 2022, uno degli anni più siccitosi della storia recente, il governo ha nominato Nicola Dell’Acqua, ex direttore generale di Arpa Veneto, nel ruolo di commissario straordinario nazionale per per la gestione della scarsità idrica. Nel caso dell’Italia c’è un altro problema che contribuisce ad aggravare la situazione: la dispersione idrica. Secondo i dati dell’Istat, relativi al 2022, il 42,4% dell’acqua potabile viene disperso prima ancora di arrivare al consumatore finale.

Una mano in tal senso potrebbe arrivare dal Pnrr, che prevede 4,3 miliardi di euro per «migliorare la qualità dell’acqua, completare le reti di fognatura, e costruire 25mila chilometri di nuove reti per la distribuzione». I dati dell’Italia sulla dispersione idrica sono tra i peggiori di tutta Europa, ma anche altrove i problemi non mancano. Secondo la Commissione Ue, il 30% dei cittadini europei è costretto a confrontarsi ogni anno con situazioni di scarsità d’acqua. Di fronte a questo scenario, Bruxelles ha messo a punto una vera e propria strategia europea per l’acqua, che sarà svelata ufficialmente nei prossimi mesi e che poggerà essenzialmente su tre pilastri: il ripristino della natura e degli ecosistemi, l’efficienza della gestione delle risorse idriche e il riequilibrio tra domanda e offerta di acqua.

Il progetto di Open e Acqua Fiuggi

In occasione della giornata mondiale dell’acqua, Open unisce le forze con Acqua Fiuggi, il marchio italiano più antico nel settore delle acque oligominerali, per sensibilizzare i lettori sull’importanza del risparmio idrico e la minaccia dei cambiamenti climatici sul ciclo dell’acqua. Da sabato 22 marzo l’homepage del sito si arricchirà di un’apposita sezione tematica dedicata alla Giornata Mondiale dell’Acqua e all’attenzione crescente di Acqua Fiuggi verso la sostenibilità. La campagna di sensibilizzazione si allagherà anche ai profili Instagram e TikTok, con una serie di contenuti dedicati a consigli su come combattere gli sprechi di acqua nella vita di tutti i giorni.

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ANSA/Igor Petyx | Il pontile galleggiante del lago di Piana degli Albanesi, in Sicilia, adagiato nella terra arida durante la siccità dell’estate del 2024

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