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Inchiesta Huawei, Martusciello (FI) rinuncia a candidarsi in Campania dopo l’arresto della sua collaboratrice

22 Marzo 2025 - 17:37 Ugo Milano
martusciello-forza-italia-presidenza-campania
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L’europarlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia interviene al congresso cittadino di Battipaglia: «Voglio preservare il partito da ogni possibile attacco»

L’europarlamentare e coordinare regionale di Forza Italia, Fulvio Martusciello, non si candiderà alla presidenza della Regione Campania. Una decisione, presa dal forzista, dopo la notizia dell’arresto della sua collaboratrice Lucia Simeone nell’ambito dell’inchiesta delle autorità del Belgio incentrata su presunte tangenti, per circa 46mila euro, versate ad alcuni politici affinché si spendessero in sede Ue, attraverso una missiva, per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G. «La mia priorità è offrire a Forza Italia un percorso sereno verso le elezioni regionali», ha detto Martusciello, intervenendo al congresso cittadino di Battipaglia (Salerno). «Ho costruito in questi anni un partito al di sopra di ogni sospetto e in una fase in cui è giusto che ogni contesto venga chiarito senza interferenze, ritengo doveroso contribuire a preservare il partito da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione chiarendo che non rientro tra i possibili candidati alla presidenza». Il suo impegno politico, però, «non cambia – fa sapere il leader degli azzurri in Campania -. Continuo a lavorare con determinazione per rafforzare Forza Italia e costruire un’alternativa solida per il futuro della Regione».

Il caso Huawei

L’assistente di Martusciello, Lucia Simeone – arrestata due giorni fa e ora ai domiciliari – era ricercata in base a un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Huawei-gate, una complessa rete di regali e interferenze con cui il gigante tecnologico cinese mirava a influenzare l’Europarlamento. La procura belga le contesta i reati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio. Per Simeone le autorità del Belgio hanno chiesto l’estradizione e ora si apre la procedura di consegna. L’indagata si è detta pronta ad affrontare il processo in quanto, riferisce l’avvocato Giaccio, «non ha nulla da nascondere». Stando al suo legale, la procura contesta a Simeone «il concorso nell’emissione di due fatture che riteniamo siano assolutamente inventate in quanto l’indagata non è intestataria di alcuna una partita iva e non gestisce attività che le contemplino», ha detto all’Ansa l’avvocato. Oggi – sabato 22 marzo – l’assistente del leader di FI in Campania ha risposto alle domande del giudice della Corte di Appello e del sostituto procuratore generale di Napoli. «I soldi a cui fanno riferimento – ha spiegato il penalista – sono bonifici ricevuti dall’ex collega portoghese dell’europarlamentare Fulvio Martusciello, Miguel Benoliel de Carvalho Wahnon Martens, una persona con la quale Lucia Simeone ha un rapporto amicale oltre che di colleganza e al quale anche lei ha fatto bonifici, ma di carattere personale, da 4-500 euro ciascuno».

Foto copertina: ANSA / CESARE ABBATE | Fulvio Martusciello, eurodeputato PPE, nel corso del convegno di Forza Italia, Un futuro di Libertà, Paestum (Salerno) 1 Ottobre 2023

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