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Trapani, Erina Licari sbranata e uccisa dal suo cane: disposta l’autopsia sulla 62enne

22 Marzo 2025 - 19:34 Ugo Milano
erina licari sbranata uccisa cane
erina licari sbranata uccisa cane
È stata trovata a terra dal marito, mentre l'animale era legato e si trovava accanto alla padrona col muso sporco di sangue. Sul caso è stato aperto un fascicolo di atti non costituenti reato

Una donna di 62 anni di Petrosino, in provincia di Trapani, è stata sbranata e uccisa dal suo cane. La vittima si chiamava Erina Licari ed è deceduta ieri sera, venerdì 21 marzo. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, la donna era andata in giardino per portare del cibo all’animale, un meticcio di grossa taglia, quando è stata improvvisamente aggredita. A trovarla a terra, in giardino, è stato il marito:
la 62enne aveva profonde ferite alla testa e alla parte superiore del corpo provocate dai morsi del cane. L’animale era legato e si trovava accanto alla padrona col muso sporco di sangue. L’uomo ha chiamato subito i soccorsi ma per la moglie, trasportata d’urgenza in ospedale, non c’è stato nulla da fare. Gli operatori del 118 hanno tentato, invano, di rianimarla.

Disposta l’autopsia

Nella tragica vicenda pare non siano coinvolti altri animali. Mentre il cane in questione è stato posto sotto sequestro. Verranno ora effettuate analisi per confermare che le tracce di sangue trovate sul muso siano di Licari. Nel frattempo, la procura di Marsala ha disposto l’autopsia per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto, mentre sul caso è stato aperto un fascicolo di atti non costituenti reato, un’attività preliminare che potrebbe portare a una vera e propria indagine

Il nipote: «Da tempo giravano tanti cani nella zona»

«È stata davvero una grande disgrazia: mio zio non era a casa perché era andato a fare la spesa. Dentro c’era mio cugino, ma probabilmente a causa del volume del televisore non ha sentito e non si è accorto di quanto stava accadendo davanti alla saracinesca del garage, che è nella parte vicina all’abitazione», racconta il nipote della donna. «Quando mio zio è tornato ha trovato sua moglie a terra con ferite che andavano dalla testa alla parte superiore del corpo. A terra c’era tanto sangue», aggiunge. Il nipote, però, ritiene che ad aggredire Erina Licari non sarebbe stato il cane di famiglia, come sostengono gli inquirenti. «Mio zio e mio cugino mi dicono che da tempo vedono tanti cani aggirarsi in questa zona, attirati anche dall’odore dai rifiuti, ma non era mai accaduto un fatto del genere. In passato, ci sono state altre aggressioni, ma mai una cosa tanto grave. Forse, mia zia si è trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato», conclude.

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