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Dopo Onlyfans, la Lega se la prende con i «prof attivisti»: segnala una docente «vicina ai centri sociali» e propone un test psico-attitudinale

22 Marzo 2025 - 22:29 Ygnazia Cigna
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Nel mirino del Carroccio e di FdI anche un fumetto con una storia gay finito nelle mani di una ragazzina di 11 anni durante una gita

Si fa sempre più accesa la polemica tra il centrodestra e il mondo dell’istruzione in merito all’influenza politica degli insegnanti. Dopo il caso della maestra iscritta a Onlyfans che ha portato il ministero a elaborare un Codice Etico e la circolare di Valditara che raccomanda di non usare asterischi e schwa nelle comunicazioni scolastiche, la maggioranza di governo ora punta i riflettori su altri due casi. Il primo riguarda una docente di Treviso, Gaia Righetto, supplente in una scuola media di Tarzo e membro del centro sociale Django. Ha una lunga storia di attivismo, dalle manifestazioni per i diritti civili e il cambiamento climatico alla solidarietà con il popolo palestinese. Rossano Sasso, che da mesi porta avanti una battaglia nel mondo dell’istruzione, ha segnalato la docente all’ufficio scolastico regionale del Veneto chiedendo di intervenire. «È un caso unico, secondo solo a quello di Salis in quanto a docenti fanatici e ideologizzati», scrive il deputato sui suoi social, sollevando poi interrogativi sul passato giudiziario di Righetto tra presunte denunce per occupazioni abusive e scontri con le forze dell’ordine.

Lega e FdI contro la docente: «Non può insegnare»

Secondo Sasso, docenti con un passato simile non dovrebbero stare in classe: «Chi è condannato, anche se solo in primo grado, e senza interdizione dai pubblici uffici, può continuare a insegnare a dei bambini?». Poi, lancia una proposta: sottoporre i docenti a una «valutazione psico-attitudinale» prima di accedere all’insegnamento. E conclude: «Non sono casi isolati, abbiamo troppi docenti fanatici e ideologizzati nelle nostre scuole e anche quelli violenti (nei fatti o a parole) iniziano a essere numerosi. Cassaro, Salis, Raimo, Righetto solo per citarne i più celebri. Fuori dalla scuola i cattivi e le cattive maestre». Fratelli d’Italia, attraverso le parole della coordinatrice cittadina Marina Bonotto, prende le parti di Sasso: «Come può ricoprire un ruolo pubblico di educazione chi ha fatto dell’ostilità verso l’autorità una bandiera?».

La replica della prof

La reazione della diretta interessata, la docente, non si è fatta attendere. Sentita dalla Tribuna di Treviso, Righetto ha innanzitutto smentito le accuse di essere stata denunciata, precisando che «sono stata solo fermata dalle forze dell’ordine per una manifestazione pro-Palestina a Vicenza». Ha poi risposto a Sasso, accusandolo di voler «bloccare il pensiero critico». E ha aggiunto: «Se difendere i più deboli è qualcosa di negativo, bisogna interrogarsi su cosa intendiamo con esempi positivi».

Il caso del fumetto gay in gita

Ma non è l’unico caso contro cui si è scagliato Sasso. Ad accendere nuovamente la polemica in queste ore è un fumetto con una storia gay consegnato a una bambina di 11 anni durante una gita scolastica alla biblioteca comunale di Bologna. Il libro in questione è «Hearstopper» di Alice Oseman. Sasso e il collega di partito Davide Bergamini hanno annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare sul caso. Entrambi hanno criticato l’iniziativa delle insegnanti, accusandole di esporre i bambini a contenuti «ultra ideologizzati» e «per nulla adeguati alla loro età». Bergamini ha parlato di «tentativi subdoli di condizionare i più piccoli», aggiungendo che «è inammissibile che ad un bambino vengano consegnate pubblicazioni di questo tipo». Per i due deputati, la battaglia contro la «propaganda gender» è destinata a proseguire con forza, con l’obiettivo di «tenere la cultura di sinistra fuori dalla scuola e dalla vita dei nostri ragazzi».

Il caso Onlyfans e la circolare di Valditara

In queste settimane ha fatto discutere il caso di Elena Maraga,  la 29enne maestra di un asilo parrocchiale del Trevigiano che arrotondava lo stipendio con un account di OnlyFans, che ha portato il ministero dell’Istruzione e del Merito a proporre l’estensione del codice della Funzione Pubblica 2023, per regolamentare l’uso dei social da parte degli insegnanti. Dal ministero è arrivata, inoltre, una circolare a tutte le scuole in cui viene raccomandato di evitare l’uso di schwa e asterischi, simboli del linguaggio inclusivo della comunità lgbtqia+, nelle comunicazioni ufficiali scolastiche.



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