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La solitudine di Zerocalcare: «Ragazzi ridotti a fare il tifo sui social. Ecologia e pacifismo? Non è il mio bagaglio»

22 Marzo 2025 - 11:59 Alba Romano
zerocalcare ecologia pacifismo social media
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Lo sfogo del fumettista dal palco del "Libri Come 2025" a Roma: «I giovani volevano fare cose grandi, ora si sono persi per strada»

«L’aspetto ecologico non fa parte del mio bagaglio. E non sono un pacifista puro». Più passano gli anni, più il celebre fumettista Zerocalcare fatica a trovare un collante tra lui e le giovani generazioni, o come gli piace chiamarli «i pischelli». È il 40enne stesso ad ammetterlo dal palco dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, parlando con Luca Sofri in occasione dell’inaugurazione di Libri Come 2025. Da quel progressivo distacco – «forse per motivi anagrafici, frequento persone grandi» – deriva una forte sensazione di solitudine: «Mi sono rotto di stare in mezzo a un milione di polemiche e di vivermele in maniera molto sola». Anche perché sono proprio i temi su cui la gente «si aspetta sempre una posizione», e per Zerocalcare è difficile trovare «condivisione collettiva».

Il distacco dai giovani e dalla politica: «Siamo ridotti a fare il tifo per uno e per l’altro, mi fa accapponare la pelle»

Gli esempi sono tanti. Dall’ecologia («Non fa parte del mio bagaglio») al linguaggio fino alla guerra: «Sicuramente mi fa schifo la retorica belligerante, ma non vengo da una formazione pacifista pura. Non sono un pacifista puro». A questo disagio se ne aggiunge un altro, quasi filosofico: «Mi sono posto un sacco di domande in questi giorni, è un momento storico complesso e lo sono anche le risposte». E per questo, su un palco in cui «gli attori mi fanno accapponare la pelle», è complicato schierarsi. Dalla premier Giorgia Meloni e la sua critica all’Europa di Ventotene, fino al primo ministro ungherese Viktor Orban passando per il presidente americano Donald Trump e il suo braccio destro Elon Musk. «Mi piacerebbe si ricostruisse un immaginario per cui si va a parlare con i nostri simili di ogni Paese», conclude sulla questione politica. «Se non ripartiamo da quella prospettiva quello che ci rimane è fare il tifo per uno o l’altro».

I social media e il rapporto con i giovani: «Hanno distrutto tutto, voglio disintossicarmi»

Altro punto di distanza con i giovani è tutto il mondo dei social: «Penso siano una merda, a livello macro hanno distrutto tutto». Anche qui, come per le polemiche, il desiderio è quello di disintossicarsi: «Vorrei vivere un po’, raccontare cose senza il carrozzone di presentazioni e incontri che ti porti appresso». Certo, questo significa anche perdere un’ampia parte dei suoi fan, ma la questione non preoccupa Zerocalcare: «Cerco di sistematizzare una questione e dare strumenti per argomentare. Un po’ serve, tanti miei lettori sono pischelli». La disillusione sembra però aver colto il fumettista: «Faccio cose che servono a vertenze concrete, se non ho nulla da indicare sto zitto. Prima di me le generazioni pensavano di poter fare cambiamenti in gruppi grandi. Noi invece abbiamo fatto a botte con i fascisti di quartiere, poi – per un respiro più ampio – ci siamo persi per strada».

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