Ucraina, conclusi i colloqui tra Usa e Kiev a Riad. Zelensky: «Conversazione utile»


Terminati i colloqui tra le delegazioni Usa e ucraina a Riad. Lo ha annunciato su X il ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov. «La discussione è stata produttiva e mirata: abbiamo affrontato punti chiave, tra cui l’energia», si legge sui social. «L’obiettivo del presidente Volodymyr Zelensky – continua il ministro – è garantire una pace giusta e duratura per il nostro Paese e il nostro popolo, e, per estensione, per tutta l’Europa. Stiamo lavorando per rendere questo obiettivo una realtà». Anche il presidente ucraino si era detto soddisfatto dell’incontro con il team americano: «Lavoriamo in modo assolutamente costruttivo, la conversazione è abbastanza utile», era il messaggio del leader nel suo consueto discorso serale. «Oggi è il secondo incontro delle squadre ucraina e americana in Arabia Saudita, questa volta ad un livello più tecnico – aveva precisato Zelensky -: i nostri militari, i nostri diplomatici, i nostri rappresentanti del ministero dell’Energia». L’incontro tra le due delegazioni è cominciato alle 17.30 circa (ora italiana): «L’ordine del giorno comprende proposte per proteggere l’energia e le infrastrutture critiche», aveva annunciato il ministro della Difesa.
Gli Usa puntano a una risoluzione del conflitto entro il 20 aprile, ma il Cremlino frena
La Casa Bianca punta a raggiungere un accordo per la risoluzione del conflitto tra Kiev e Mosca entro il 20 aprile, che quest’anno coincide con la Pasqua sia per la Chiesa cattolica che per quella ortodossa, mentre Vladimir Putin «sembra non avere fretta». Lo riferisce Bloomberg citando fonti vicine al dossier, aggiungendo che gli Usa riconoscono «che i tempi potrebbero slittare». Il Cremlino ha, infatti, minimizzato le aspettative per una rapida risoluzione, affermando che i colloqui sono appena «all’inizio» e che si aspetta che i negoziati di domani – lunedì 24 marzo – con gli Stati Uniti in Arabia Saudita saranno «difficili». «Siamo solo all’inizio di questo percorso», ha detto il portavoce Dmitry Peskov alla Tv di Stato russa, aggiungendo che l’attenzione «principale» di Mosca sarà su una possibile ripresa di un accordo per garantire una navigazione sicura per le navi commerciali nel Mar Nero, in particolare per i cereali, che era stato in vigore tra il 2022 e il 2023.
Donald Trump: «Solo io posso fermare la guerra»
Nel frattempo, Donald Trump ha fatto sapere in un’intervista con il sito sportivo Outkick di avere «un buon rapporto con Putin e Zelensky» e che nessuno, a parte lui, «è in grado di fermare la guerra in Ucraina». «Voglio impedire che muoiano altri soldati, anche se non sono americani, perché tutto questo potrebbe portare alla terza guerra mondiale», ha aggiunto il presidente americano sostenendo che «gli sforzi per evitare un’ulteriore escalation nella guerra tra Ucraina e Russia sono in atto». In mattinata, il suo inviato Steve Witkoff aveva fatto sapere di aspettarsi «progressi concreti» sulla pace, dai colloqui con Mosca. Per il funzionario Usa lo scenario in Europa oggi è «molto diverso dalla Seconda guerra mondiale: il presidente russo non vuole conquistare tutto» il Vecchio Continente, ha sottolineato Witkoff secondo il quale il leader del Cremlino «non è una cattiva persona, è molto intelligente». E sul piano del premier britannico Keir Starmer e di altri leader europei, che prevede una forza internazionale a sostegno di un cessate il fuoco in Ucraina, l’inviato del tycoon non ha dubbi: «È una posa, un atteggiamento», ha dichiarato, sottolineando di non vedere la necessità di un dispiegamento di forze europee per garantire la sicurezza.
Il portavoce del Cremlino non esclude ci siano stati altri contatti Trump-Putin
Il Cremlino non esclude ci siano stati altri contatti tra Vladimir Putin e Donald Trump oltre alle telefonate del 12 febbraio e del 18 marzo scorsi. In un’intervista con il giornalista Pavel Zarubin del canale Vgrtk, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto: «Vi informiamo delle conversazioni che conosciamo, ma non possiamo escludere tutto il resto». Questo in risposta alle affermazioni del giornalista secondo cui, se si ascoltano le parole del presidente americano, si può arrivare alla conclusione che ci siano stati più contatti con il presidente russo oltre a quelli annunciati ufficialmente.
Kiev: «Nella notte 122 droni kamikaze russi, mai così tanti»
Le forze russe hanno attaccato l’Ucraina la notte scorsa con un record di 122 droni kamikaze di tipo Shahed: lo ha reso noto su Telegram l’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 97 di essi sono stati abbattuti dalle difese aeree del Paese. I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nel sud, nel nord, nell’ovest e nel centro del Paese. Inoltre, 25 droni-esca nemici sono caduti in zone aperte. L’attacco ha colpito le regioni di Kiev, Kharkiv, Sumy, Cernigov, Odessa e Donetsk. Tre morti e 10 feriti è al momento il bilancio dell’attacco da parte di Mosca. Lo rende noto l’Amministrazione militare della capitale ucraina, secondo cui tra le vittime ci sono anche una bambina di cinque anni e suo padre, mentre tra i feriti c’è anche un bimbo di 11 mesi. Mosca sostiene a sua volta di aver abbattuto nella notte 59 droni ucraini su sei regioni del Paese, inclusa la Crimea, occupata dal 2014. La notte di nuovi attacchi reciproci arriva alla vigilia di un nuovo round di negoziati per la risoluzione del conflitto guidati dagli Usa, e che saranno ospitati a Gedda, in Arabia Saudita.
March 23, 2025