Gestire i risparmi con l’AI: la start-up italiana che punta a semplificare la finanza personale
E se fosse l’intelligenza artificiale a rendere la consulenza finanziaria finalmente accessibile e comprensibile da tutti? È questa la scommessa su cui punta Klear Finance, una startup tutta italiana nata all’inizio del 2025 con l’obiettivo di «democratizzare» la gestione dei risparmi personali. A fondarla sono tre giovani imprenditori – Federico Quarato, Marco Alo e Massimo dell’Erba – a cui si è aggiunto Paolo Federici, ex responsabile Global wealth management di Ubs. «Il progetto nasce da una certa insofferenza per i servizi che offrono le banche e i consulenti finanziari. Spesso non parlano lo stesso linguaggio dei clienti, soprattutto quelli più giovani, che finiscono per affidarsi a soggetti improvvisati o a non fare nulla», ci spiega Quarato, milanese, 36 anni, uno dei tre fondatori di Klear Finance.
Consulenza AI «al prezzo di un abbonamento Netflix»
Per rendere la corretta gestione delle finanze personali accessibile a tutti, Klear punta sull’intelligenza artificiale generativa, così da abbattere i costi della consulenza e offrire un servizio «al prezzo di un abbonamento Netflix» (9,99€ al mese). Il sistema alla base della startup è una sorta di Chat-Gpt della finanza, a cui i clienti possono rivolgere domande e chiedere consigli su come investire i propri risparmi, che mutuo scegliere, come mettere via soldi in vista di un acquisto importante e non solo. «La nostra tecnologia è in grado di leggere una domanda, capire di che natura sia, interpellare diversi motori di ricerca ed elaborare la risposta in modo tale che sia perfettamente comprensibile per l’utente, a prescindere che sia già esperto di temi finanziari oppure no», spiega ancora Quarato.
Un «gestionale» per i risparmi personali
Per chi non si trovasse a proprio agio con le conversazioni via chat, Klear offre anche un’interfaccia più tradizionale in cui i clienti possono inserire i propri dati, calcolare la propria capacità di risparmio e ricevere suggerimenti su come raggiungere gli obiettivi prefissati. «È una sorta di gestionale della vita finanziaria», dice Quarato. Sulla piattaforma di Klear è possibile infatti accentrare conti correnti e carte di credito, così da tenere traccia delle spese. E in fondo, è proprio quello il valore aggiunto che la startup italiana è in grado di offrire: «Tante app vogliono aiutare i clienti a investire, noi no. Chi siamo noi per dire a qualcuno che dovrebbe investire i propri risparmi se prima non sappiamo che sogni ha, quanti soldi ha da parte e se può permettersi certi investimenti oppure no?», precisa ancora il cofondatore di Klear.
Chi sono i clienti di Klear
Al momento, l’88% degli utenti Klear è di sesso maschile. «È un numero che non ci piace, vogliamo lavorarci», assicura Quarato. La fascia d’età in cui più sta riscuotendo successo la startup italiana è quella compresa tra i 26 e i 35 anni, che da sola garantisce un cliente su tre (il 32%). Se si allarga lo sguardo anche alle altre fasce anagrafiche, gli utenti maggiorenni e sotto i 45 anni rappresentano da soli il 72% del totale. «I clienti più giovani cercano chiarezza nel comprendere come gestire il proprio patrimonio e come risparmiare meglio. Gli over 50 vogliono soprattutto un’alternativa digitale alla consulenza finanziaria», spiega ancora il cofondatore di Klear. La startup italiana ha debuttato da poche settimane e raggiunto quota 500 clienti. L’obiettivo, rivela Quarato, è arrivare a quota 5mila entro la fine dell’anno.
