Papa Francesco è tornato in Vaticano. La visita fuori programma a Santa Maria Maggiore e il saluto ai fedeli. I dubbi sugli appuntamenti del Giubileo


Dopo 37 giorni di ricovero, Papa Francesco è tornato in Vaticano. Prima di lasciare il policlinico Gemelli dove è stato ricoverato per oltre un mese, intorno a mezzogiorno il Pontefice si è affacciato dal balcone dell’ospedale per mostrarsi al mondo. Coi segni della sofferenza ma sorridente, il Santo Padre ha salutato i tanti fedeli accorsi a rendergli omaggio sul piazzale antistante l’ospedale. «Grazie a tutti, vedo questa signora con i fiori gialli…», ha detto prima che la fatica prendesse il sopravvento. Alla folla tanto è bastato: «Papa Francesco», hanno intonato i fedeli all’unisono. Subito dopo, come annunciato ieri sera dall’équipe medica che lo ha seguito, il Papa ha lasciato il Gemelli per fare ritorno a Santa Marta, dove continuerà la convalescenza tra le mura vaticane per circa due mesi. L’auto del Pontefice è scortata dal corteo di sicurezza del Vaticano, ma Bergoglio non ha voluto rinunciare anche a fare un cenno di saluto ai giornalisti e ai tanti curiosi assiepati fuori dall’ospedale, a costo di far rallentare la partenza della Fiat 500. Bergoglio si è mostrato a tratti con i naselli per l’ossigeno. Ci vorrà tempo prima che possa rimuoverli e tornare a parlare normalmente.
L’annuncio dei medici e la convalescenza: cosa succede ora
«La buona notizia che aspetta tutto il mondo è che domenica il Santo Padre è in dimissione, sarà a Santa Marta», ha detto ieri sera in un punto stampa coi cronisti il prof. Sergio Alfieri. Chiarendo che, dopo il lungo ricovero segnato anche da episodi critici in cui «è stato in pericolo di vita», Bergoglio dovrà prestare la massima attenzione al suo percorso di recupero, e con lui chi gli sta accanto. Visite limitate, dunque, impegni ridotti al minimo, per lo meno nelle prime settimane. Poi si vedrà, sulla base del decorso di ripresa dalla polmonite bilaterale. Il Pontefice necessita, in particolare, di «continuare fisioterapia motoria e respiratoria», nonché l’attiva logopedistica specifica per potere recuperare l’uso della parola. I tempi di recupero non saranno brevi, ci vorranno «almeno due mesi». E a Santa Marta, in caso di problemi, potrà contare sul servizio permanente di sanità e igiene del Vaticano.
Il Papa agli appuntamenti del Giubileo
Proprio per la necessità di riposo e di riduzione degli impegni, tra il 28 e il 30 marzo Papa non si unirà di persona ai Sacerdoti da lui istituiti come missionari della Misericordia. Selezionati da tutto il mondo, godono delle stesse facoltà di assolvere peccati che sono di stretta competenza della sede apostolica e di uno speciale mandato giubilare come predicatori. Ci sono speranze invece per l’evento considerato tra i più importanti all’orizzonte: la canonizzazione di Carlo Acutis, alla quale sono iscritte già 100mila persone.
Il sollievo di Giorgia Meloni
«Felice di sapere che Papa Francesco stia tornando in Vaticano. A lui vanno un pensiero speciale e i migliori auguri, con affetto e gratitudine per il suo instancabile impegno e la sua guida preziosa». Con queste parole la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso il suo sollievo per la condizione del Papa in un post sui social.
March 23, 2025
In copertina: Papa Francesco saluta i fedeli accordi sul piazzale del Policlinico Gemelli di Roma – 23 marzo 2025 (ANSA/ETTORE FERRARI)