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Meloni e il ricordo per le Fosse Ardeatine: «Pagina dolorosa»

giorgia meloni con giacca rossa
giorgia meloni con giacca rossa
Il comunicato della premier nell'ottantunesimo anniversario della strage: «Rinnoviamo l'impegno a custodire libertà e democrazia»

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’ottantunesimo anniversario della strage delle Fosse Ardeatine a Roma ha scelto di abbassare i toni della polemica sulla memoria della guerra e della resistenza, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul manifesto di Ventotene. Non parla, come ha scelto di non fare mai, di valori antifascisti, ma il suo comunicato cita però la necessità di custodire «i valori di libertà e democrazia»: «Ciò che è accaduto il 24 marzo di ottantun’anni fa rappresenta una delle ferite più laceranti inferte a Roma e all’Italia intera – si legge nel suo comunicato, che ha seguito la deposizione di una corona di fiori da parte di Sergio Mattarella – L’eccidio delle Fosse Ardeatine, perpetrato dalle truppe naziste di occupazione come azione di rappresaglia per l’attacco partigiano di via Rasella, è una delle pagine più dolorose della storia nazionale ed è compito primario delle Istituzioni, ad ogni livello, raccontare quello che è accaduto e trasmettere in particolare alle giovani generazioni la memoria di quei fatti». Meloni poi sottolinea: «In questa giornata, rendiamo omaggio alle 335 vittime di quell’indicibile massacro e rinnoviamo l’impegno per custodire e proteggere i valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra Repubblica».

Anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che due anni fa aveva ironizzato sull’azione di via Rasella, accusando i partigiani di aver attaccato una banda di semi pensionati, (criticato anche da Meloni) oggi ha avuto parole sobrie: «Rendiamo un deferente omaggio alle 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Una tragedia che richiama tutti ai valori fondamentali della democrazia, della libertà e della dignità umana. Il massacro nazista, avvenuto il 24 marzo 1944, è tra i più atroci della nostra storia e deve restare impresso nella memoria collettiva affinché simili barbarie non si ripetano mai più».

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