L’Ue corre ai ripari sui dazi di Trump: la missione a Washington, la lista «negoziabile» di prodotti Usa e lo scudo sull’acciaio


Donald Trump starebbe pensando a un sistema «in due fasi» per l’implementazione dei dazi che ha in animo di imporre a decine di Paesi del mondo. Lo scrive il Financial Times a una settimana dalla data prevista per l’entrata in vigore dei dazi Usa, il prossimo 2 aprile. Secondo il quotidiano economico, Trump valuterebbe di far uso di poteri d’emergenza per imporre delle prime tariffe commerciali mentre vengono condotte verifiche su eventuali comportamenti sleali di questo o quell’altro Paese. Solo ieri lo stesso presidente Usa aveva annunciato di essere pronto a imporre anche dazi di tipo «secondario», nello specifico su chi compra petrolio dal Venezuela (anche la Cina, dunque). Nei fatti, come conferma un portavoce della Casa Bianca, il dibattito su come e quanto implementare i vari dazi dal 2 aprile prossimo è tuttora aperto. Quel che è certo però è che un po’ tutti i Paesi a rischio tariffe sono impegnati in questi giorni in contatti frenetici per tentare di evitare una guerra commerciale potenzialmente devastante. Per l’Italia e gli altri Paesi europei, trattandosi di materia comunitaria, quella trattativa «deve essere fatta dall’Unione europea che da più forza complessivamente», ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani. E infatti a Washington è oggi il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, che dovrebbe incontrare il pari grado Usa Howard Lutnick.
Le contromosse Ue: tariffe in standby e scudo sull’acciaio
Nel frattempo però la Commissione non sta con le mani in mano. Da un lato tende un ramoscello d’ulivo all’Amministrazione Trump, confermando di essere pronta a rivedere la lista di prodotti Usa su cui scatterebbero i controdazi, e di posticiparne comunque l’eventuale entrata in vigore fino a metà aprile per dare spazio e speranza al negoziato. Considerato che, come ricordato ieri dal capo dello Stato Sergio Mattarella, «le tariffe sono un’arma a doppio taglio per tutti i Paesi in generale», ha detto oggi da Roma il Commissario all’Agricoltura Cristophe Hansen, «siamo pronti come Ue ad agire in maniera equilibrata e bilanciata e anche a sederci al tavolo per negoziare e raggiungere un accordo con gli Usa. Pronti magari a togliere qualche prodotto dalla lista di quelli che vorremmo mettere con con dazi». Dall’altra parte, al contempo, l’esecutivo Ue entra invece in azione per tutelare sin d’ora il settore dell’acciaio, adottando nuove restrizioni sulle importazioni per proteggere l’industria siderurgica europea dalla sovrapproduzione globale. La principale modifica del nuovo «scudo sull’acciaio» riguarda il tasso di liberalizzazione: scenderà dall’1% allo 0,1%, riducendo così la quantità di metallo che può entrare senza dazi nel mercato Ue. La maggior parte di queste nuove regole entrerà in vigore dal 1° aprile.
In copertina: La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen con il responsabile per il Commercio Maros Sefcovic – Strasburgo, 11 marzo 2025 (EPA/RONALD WITTEK)