Ultime notizie Donald TrumpPapa FrancescoUcraina
SALUTEInchiesteLavoro e impresaLicenziamentiOmicidiSanitàViolenza sessuale

«900 medici radiati continuano a lavorare». La denuncia del presidente dell’Ordine: «Ci sono anche indagati per stupro e omicidio»

25 Marzo 2025 - 13:15 Ugo Milano
sanità-medico-medici-ospedale
sanità-medico-medici-ospedale
Finché la giustizia e la commissione disciplinari degli ordini non arrivano a una sentenza definitiva, i medici possono continuare a operare. E anche dopo non è facile fermarli, come spiega Filippo Anelli, presidente della Fnomceo

Sono almeno 900 i medici che continuano a lavorare nonostante siano stati radiati dall’Ordine. A denunciarlo è il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Fnomceo, Filippo Anelli, citato da Repubblica. A essere stati radiati sono dottori e dottoresse di ogni tipo, per aver infranto le regole della professione, prescrivendo terapie inefficaci o effettuando diagnosi in malafede. Altri invece sono stati esclusi per aver commesso reati tra cui violenze, abusi sessuali e su minori, oppure omicidi. Eppure, a causa dell’inefficienza del sistema giudiziario e della carenza di medici, continuano a operare, diagnosticare e prescrivere cure come se nulla fosse.

La malasanità prosegue, la giustizia arranca

La denuncia di Anelli arriva mentre proseguono le indagini su due casi di malasanità, quello di Simonetta Kalfus, morta per le complicanze seguite a una liposuzione e quello di Maragaret Spada, che ha perso la vita dopo una rinoplastica. I medici che hanno operato Spada sono già tornati a operare, dato che l’ordine non può radiarli finché la giustizia non arriverà a una sentenza definitiva in terzo grado. E proprio la lentezza della giustizia e gli impedimenti burocratici sono due delle ragioni che – sottolinea Anelli – generano il cortocircuito. A ciò si aggiunge che anche le procedure di radiazione e sospensione devono rispettare diversi gradi di giudizio.

La Commissione centrale e i ricorsi

Quando un medico è oggetto di una sanzione disciplinare comminata dalla commissione del proprio ordine, può opporsi e continuare a operare in attesa della decisione in secondo grado. Questa viene presa dalla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (Ceeps). Tuttavia, non sempre questa funziona come dovrebbe. La Commissione, della quale fanno parte anche membri nominati da noi e dal ministero alla Salute, è presieduta da un magistrato del Consiglio di Stato, ma spesso ci sono problemi a trovare qualcuno disponibile per l’incarico – spiega Anello – Ora la situazione dovrebbe essere sistemata, ma bisogna recuperare il tempo perduto. Secondo il presidente, potrebbe essere istituita una sezione speciale della Commissione per esaminare i casi lasciati indietro.

Articoli di SALUTE più letti
leggi anche