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Che cosa era quella spirale blu apparsa in cielo, le segnalazioni nel Nord Italia – Il video

25 Marzo 2025 - 12:40 Giulia Norvegno
Il fenomeno avvistato la sera del 24 marzo. A rilanciare foto e video sui social soprattutto dal Nord Italia e varie zone d'Europa

Una strana spirale luminosa di colore blu è apparsa in cielo la sera del 24 marzo. Gli avvistamenti sono avvenuti prevalentemente nel Nord Italia e in diverse zona d’Europa, spesso rilanciati sui social su cui quasi nessuno all’inizio aveva colto di che cosa si trattasse, alimentando un suggestivo alone di mistero.

Che cos’è la spirale blu in cielo

Quella spirale non nasconde però alcun mistero. Come ha spiegato all’Ansa Paolo Volpini, menbro dell’Unione astrofili italiani, quel segno in cielo è stato causato da «un razzo Falcon 9 di SpaceX, lanciato alle ore 18.48 italiane». Il razzo era partito dalla base di Cape Canaveral in Florida, per portare in orbinba una missione segreta del National Reconnaissance office americano, che appartiene al ministero della Difesa.

Perché si è formata la spirale blu

La spirale è comparsa intorno alle 21,00 ed è rimasta visibile per diversi minuti. È un esempio di quella che è anche chiamata «spirale SpaceX», proprio perché non è la prima volta che si sviluppa, in seguito alla separazione dello stadio superiore di un razzo Falcon 9 dal suo booster: mentre la parte superiore prosegue il viaggio verso lo spazio, quella inferiore ricade verso la Terra muovendosi a spirale e scaricando ciò che resta del carburante che contiene. A causa dell’altitudine alla quale ciò avviene, il carburante si congela all’istante, disegnando nel cielo il suo movimento vorticoso.

L’effetto della frequenza dei lanci

«La spirale diventa visibile – dice all’Ansa Luciano Anselmo, esperto di dinamica spaziale e associato di ricerca presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo del Cnr – quando si verificano le condizioni di illuminazione propizie: il razzo deve essere illuminato dal Sole, mentre chi lo osserva deve essere al buio o al crepuscolo. Si tratta di un fenomeno che si è sempre verificato fin dagli albori dell’era spaziale – aggiunge Anselmo – ma ora i lanci sono diventati talmente frequenti che la probabilità che uno di essi avvenga nelle condizioni di illuminazione giusta è molto aumentata». Conseguenza della frequenza dei lanci è anche il fatto che, in genere, quelli compiuti dal Falcon 9 in orbita bassa prevedono poi un rientro controllato dei razzi, che possono quindi essere riutilizzati.

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