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Biglietti degli Oasis venduti a più del doppio: l’Antitrust inglese indaga su Ticketmaster. Partono le richieste di rimborso

26 Marzo 2025 - 16:49 Gabriele Fazio
La piattaforma ha venduto i biglietti utilizzando un modello algoritmico che gonfiava i prezzi iniziali

La Competition and Markets Authority, l’Autorità di controllo della Concorrenza nel Regno Unito, ha scoperto che Ticketmaster, tra le più importanti piattaforme per la vendita di biglietti online, potrebbe aver tratto in inganno i fan degli Oasis per quel che riguarda l’attesissimo tour/reunion in programma a partire dal prossimo 4 luglio. Secondo un’indagine infatti pare che la piattaforma abbia violato la legge sulla tutela dei consumatori vendendo alcuni posti come “platino” a oltre il doppio del prezzo dei biglietti standard, senza specificare che in realtà quei biglietti non offrivano alcun vantaggio aggiuntivo e spesso si trovavano nella stessa area di uno stadio dei biglietti standard.

900mila biglietti sotto la lente dell’Autorità

Hayley Fletcher, direttore senior ad interim per la tutela dei consumatori presso la Cma, ha affermato: «I fan hanno segnalato problemi durante l’acquisto dei biglietti degli Oasis da Ticketmaster e abbiamo deciso che tali preoccupazioni giustificavano un’indagine. Siamo preoccupati che i fan degli Oasis non abbiano ricevuto le informazioni di cui avevano bisogno o che siano stati indotti ad acquistare biglietti che pensavano fossero migliori di quanto non fossero in realtà». Considerato che il tour ha venduto circa 900mila biglietti in un lampo, in realtà l’impressione è che ce ne fossero stati in ballo il doppio ne avrebbero venduti il doppio, il giro di affari di questa potenziale violazione è davvero gigante.

Il metodo del dynamic pricing

Ticketmaster per la vendita dei biglietti per le date europee Oasis ha utilizzato un modello di prezzo algoritmico, il cosiddetto dynamic pricing, scelta che ha creato non poche polemiche quando i fan europei, compresi quelli italiani naturalmennte, hanno scoperto che invece per le date americane il prezzo era fisso. La Cma ha affermato inoltre che da quando ha aperto l’indagine (circa 6 mesi fa) ha notato che Ticketmaster ha apportato modifiche ad «alcuni aspetti» del suo processo di vendita dei biglietti, ma che l’ente regolatore «attualmente non ritiene che queste modifiche siano sufficienti per rispondere alle sue preoccupazioni». Nel frattempo il gruppo di consumatori Which? ha chiesto ufficialmente che Ticketmaster rimborsi la differenza tra il prezzo del biglietto (circa 150 sterline) e la cifra sborsata dopo il rigonfiamento dell’algoritmo.

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