Dazi al 200% sul vino, Lollobrigida: «Così a rischio l’alleanza con gli Usa». Poi la risposta alla Lega: «Ue unica che può trattare»


Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida contro i dazi di Donald Trump. E il fedelissimo di Giorgia Meloni dice che rischia di essere colpito soprattutto il settore alimentare e vinicolo: una colonna dell’export italiano. Ma Stati Uniti ed Europa «devono guardare al comune interesse e tenere conto della loro alleanza strategica. Tra i valori che li uniscono c’è anche quello del mercato». In un’intervista a La Stampa l’ex compagno di Arianna Meloni fa sapere che i dazi rischierebbero di incrinare l’alleanza con l’America: «La storia insegna che quando gli interessi economici sono convergenti, anche le criticità nei rapporti tra Paesi è minore. Ora stiamo cercando di trovare un punto di equilibrio. Ma il Wto, che in passato era l’organismo deputato a garantire quell’equilibrio, non è più in grado di regolare dinamiche di mercato mondiali».
Lollo e la Lega
Ma nel colloquio con Federico Capurso Lollobrigida dà anche un colpo all’ipotesi di trattare da pari a pari come paese con Trump, circolata negli ultimi tempi negli ambienti della maggioranza. «L’Ue è l’unica titolata a trattare su questo fronte e noi sosteniamo pienamente il commissario Maroš Šefčovič, che ora è a Washington per negoziare. L’importante è che quel tavolo non si trasformi in un moltiplicatore di aggressività. Si deve trovare un compromesso virtuoso, perché solo il mercato comune può renderci entrambi più forti». E risponde alla Lega: «Sono le regole dei trattati: sul commercio estero tratta l’Ue, non le singole nazioni. Poi questo non esclude che si costruiscano accordi tra Italia e Usa, ma sempre in un’ottica europea. Di certo, non per indebolirla. Se l’Italia sensibilizza un partner extra Ue su un tema come l’indicazione dell’origine geografica nell’agroalimentare, ad esempio, lo fa soprattutto nel suo interesse, ma è altrettanto utile all’Europa».
I dazi del 200% sul vino
Tra poco però arriveranno i dazi del 200% sul vino: «La prospettiva è allarmante, ma l’amministrazione Usa mi sembra abbia già reso meno rigida la sua posizione. Ricordo poi che il prossimo 31 marzo sarebbero dovuti scattare i dazi europei sul bourbon e sul whisky americano, invece sono stati fortunatamente posticipati. Speriamo che Washington decida di fare lo stesso per il vino». Il mercato vale in totale due miliardi. Ovvero un quarto del totale delle esportazioni del prodotto: «Se ce ne fosse bisogno, sosterremo il settore, anche economicamente. Per fortuna, grazie all’azione promozionale e all’allarme lanciato fin da ottobre su possibili dazi sugli alcolici europei, il vino italiano ha segnato il suo record storico di esportazioni. C’è una corsa agli approvvigionamenti negli Usa, perché non è un bene deperibile».
I dazi di Biden
Infine Lollobrigida rivela: «Il primo a parlarmi di dazi fu il sottosegretario di Stato dell’amministrazione Biden. Minacciava di metterli sul parmigiano, se avessimo continuato a bloccare il loro “parmesan”. Dopodiché, oggi gli americani hanno scelto Trump e con lui dobbiamo trattare».