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Padova blocca il prezzo dello spritz: massimo 4 euro. La mossa contro il carovita e i grandi marchi: «È nato qui, difendiamo la tradizione»

26 Marzo 2025 - 23:55 Antonio Di Noto
spritz
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Anche nella regione d'origine il prezzo del popolare aperitivo sta crescendo sempre di più. Ma i baristi si schierano dalla parte dei consumatori

Qual è il giusto prezzo per un spritz? In alcuni bacari di Venezia se ne trovano ancora sotto i due euro, ma sono casi rari. Negli ultimi tempi, infatti, anche nella sua regione natia il costo del popolare aperitivo è aumentato vertiginosamente. Anche se nella maggior parte dei casi si mantiene lontano da quello che si può leggere nei listini dei bar nel resto d’Italia. A provare a dare una risposta alla domanda, sono i titolari dei locali che si affacciano lungo i navigli di Padova, che hanno deciso di mantenere il prezzo dello spritz bloccato a quattro euro per tutta la stagione 2025. «Resistiamo perché è nato qui, a Padova», spiegano con orgoglio i baristi citati dall’edizione patavina del Mattino.

La pressione dei grandi marchi sul prezzo dello spritz

Tuttavia, i gestori denunciano che difendere la tradizione locale è sempre più difficile. Non solo a causa dell’aumento del costo della vita, ma anche per le pressioni dei produttori dei bitter. Secondo gli esercenti, questi spingono affinché il prezzo salga di pari passo con la scoperta della bevanda da parte di un numero sempre maggiore di italiani e di turisti. Dei grandi marchi di alcolici che più spesso vengono mescolati con vino bianco frizzante e seltz per creare lo spritz – Aperol, Select, Cynar e Campari – a essere oggetto delle critiche è in particolare quest’ultimo. D’altronde, in località dalla maggiore vocazione turistica, come Jesolo o Venezia, non è raro che i più sprovveduti si trovino a pagare ben più di quattro euro per un bicchiere.

Immagine di copertina: Donfiore | Dreamstime.com

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