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Scuola, polemiche per il questionario sulle linee guida inviato ai docenti: «Vietato criticarle». E Valditara apre una mail per i commenti

26 Marzo 2025 - 17:04 Ygnazia Cigna
Le domande del questionario erano finite nel mirino di pedagogisti, sindacati e opposizione. Ora interviene il ministero: la Gilda si dice soddisfatta, la Flc Cgil resta su tutte le furie

È diventato un caso il questionario che il ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato ai docenti di tutta Italia per avere un’opinione sulle nuove indicazioni nazionali per la scuola. Dopo le dure critiche provenienti dal mondo accademico, politico e sindacale, il ministro Giuseppe Valditara ha deciso di lanciare un’alternativa: una casella email per permettere ai docenti di inviare osservazioni e suggerimenti. La decisione arriva come replica alle polemiche sollevate sulla formulazione delle domande, giudicate da pedagogisti, insegnanti e sindacati, poco oneste. Secondo i critici, le opzioni di risposta non consentono, infatti, un giudizio negativo esplicito, salvo nel piccolo box presente alla fine del questionario che permette di lasciare un commento di massimo 250 caratteri. Il pedagogista e docente Cristiano Corsini aveva definito il questionario «privo di validità sul piano dei contenuti e costruito per confermare le tesi del ministero, più che per raccogliere opinioni autentiche». Anche il Crespi (Centro interuniversitario per la ricerca educativa sulla professionalità dell’insegnante) si era unito alle critiche, evidenziando come «una vera consultazione avrebbe dovuto garantire trasparenza sulle finalità, un set di domande rappresentativo delle problematiche della bozza e la possibilità di esprimere giudizi anche negativi».

Gilda soddisfatta, Cgil su tutte le furie: «Toppa peggiore del buco»

Il sindacato Gilda degli Insegnanti, che ieri aveva denunciato duramente la formulazione del questionario, ora accoglie positivamente l’apertura di Valditara. «L’intervento del ministro dopo la nostra titubanza, è un ottimo risultato che pone le basi di un confronto democratico. L’auspicio, ora, è che si possano apportare delle modifiche costruttive e propositive», commenta a Open il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana. Diversa, invece, la posizione della Flc Cgil. «Già il questionario inviato alle scuole era penoso, ma la pezza è peggiore del buco», incalza la segretaria generale Gianna Fracassi. «L’idea che con l’attivazione di una semplice casella di posta elettronica si aggiustino le cose, significa non aver capito il livello di arrabbiatura che c’è tra le persone sulla vicenda delle indicazioni nazionali», aggiunge.

Il boicottaggio

Dal sindacato Cobas ieri sera è arrivato l’appello a boicottare il questionario, giudicato pilotato, invitando i docenti a non compilare le risposte multiple e a limitarsi a scrivere nel box commenti: «Non abbiamo fornito risposte perché le opzioni non consentivano di esprimere il nostro punto di vista critico. Respingiamo il testo delle Nuove Indicazioni e contestiamo la totale assenza di un vero confronto».

«Questionario per critiche guidate»

Le critiche non sono mancate anche dall’opposizione. «Il questionario è strutturato in modo tale che le critiche o valutazioni siano guidate. Non è un buon segnale», commenta a Open Barbara Floridia (M5s) della Commissione istruzione pubblica al Senato. Nei giorni scorsi, durante un’audizione con Loredana Perla, che ha presieduto la Commissione per le nuove linee guida, Floridia ha inoltre espresso perplessità anche sui contenuti della riforma. A Open spiega: «Andare a studiare direttamente la Divina Commedia alle medie a discapito delle ore di grammatica o analisi del testo è inopportuno, perché i ragazzi non hanno ancora la maturità per contestualizzarla nel dettaglio, in particolare per lo studio delle terzine. Sarebbe meglio dare più spazio alla comprensione del testo e all’analisi grammaticale». E aggiunge: «Si parla di dare più spazio alla storia, ma poi nella pratica le ore dedicate sono state ridotte dal 2009 e non sono mai state ripristinate. Inoltre, l’educazione civica, che dovrebbe essere centrale nella formazione degli studenti, non viene adeguatamente finanziata».

La risposta del Ministero

Alla luce delle polemiche, il ministro Valditara ha replicato con la volontà di un confronto più ampio: «Tenendo conto delle osservazioni provenienti dal mondo della scuola, ho deciso di favorire il più ampio coinvolgimento delle comunità scolastiche». Da qui la decisione di aprire l’email ad hoc «per osservazioni e suggerimenti utili alla definizione del testo definitivo».

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