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Filma il rapporto tra l’amico e una 20enne, poi lo condivide in chat: due 30enni accusati di revenge porn

26 Marzo 2025 - 09:43 Ugo Milano
torino revenge porn
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La procura di Torino ha chiesto il processo per i due. Avrebbero fatto girare anche uno sticker preso da una scena intima in cui i protagonisti sarebbero riconoscibili. La vittima è stata avvisata da un'amica

A lei, poco più che ventenne, quel ragazzo «piaceva». Si erano incrociati in un locale alla moda di Torino, si erano visti altre volte. Poi, alla fine di una serata, si appartano. Non a casa di lui («Ci sono i miei genitori», le scrive) ma da un suo amico. Qui i due hanno un momento di intimità. Mesi dopo, quel momento circola su due chat di WhatsApp. A scoprirlo è un’amica della ragazza, che la avvisa immediatamente: «Guarda che ci sono delle tue immagini che girano». Video, foto ma anche sticker ricavati dalla scena, in cui i volti di lui e lei sarebbero perfettamente riconoscibili. Lo scorso marzo scatta la denuncia ai carabinieri. Gli indagati sono il ragazzo e l’amico, nell’occasione cameraman: i due, entrambi 30enni del Torinese, dovranno rispondere di diffusione illecita di video sessualmente espliciti, con l’aggravante di aver utilizzato strumenti informatici e telematici. In due parole, revenge porn. Nelle prossime settimane si terrà l’udienza preliminare.

L’incontro tra i due e il ruolo dell’amico

È Corriere Torino a ricostruire la vicenda. La giovane, commessa e ragazza immagine, incontra un ragazzo in una disco dinner molto in voga nel capoluogo piemontese. Sono tanti i video e le foto postate sui social, è giugno 2023. I due continuano a vedersi, poi lei al termine di un’altra serata gli chiede di vedersi a casa di lui. Lui risponde su Instagram: a casa sua non si può, ci sono i suoi genitori, però un suo amico avrebbe messo a disposizione la sua abitazione. Si dirigono lì, dopo una serata – come ha raccontato la 20enne ai carabinieri – «in cui avevo bevuto superalcolici». In casa bevono qualche bicchiere di vino, poi si appartano: «Ero consenziente», ha sostenuto lei. L’amico di lui si avvicina, vuole aggiungersi per avere un rapporto a tre. La donna rifiuta: «Volevo solo stare con il ragazzo che mi piaceva». Lui non insiste, ma rimane lì nella stanza con il cellulare acceso. E filma tutto.

L’analisi dei telefoni e le chat

Le immagini finiscono su due chat, «I degenerati» e «La banda degli onesti». A davvisare la ragazza è una sua amica. Come hanno dimostrato le analisi degli smartphone compiute dagli inquirenti, a condividerle sono i due imputati con altri amici. Foto, video e perfino uno sticker in cui i due sono visibili e riconoscibili. Per i due 30enni piemontesi il pm Paolo Cappelli ora ha chiesto il rinvio a giudizio.

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