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Vino e auto, l’industria italiana si prepara alla botta dei dazi di Trump: «Export già bloccato, ecco quanto perderemo»

27 Marzo 2025 - 22:17 Antonio Di Noto
auto dazi vino
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Le tariffe entreranno in vigore dal 2 aprile. L'impatto sul comparto vitivinicolo potrebbe essere devastante, avvertono le associazioni di categoria

Vino e auto. Due eccellenze italiane che tremano di fronte alla prospettiva dei dazi di Donald Trump. Quelli già annunciati sul comparto automobilistico, che aumenteranno del 25% il prezzo di ogni veicolo importato negli Usa. E quelli che colpiranno il settore vitivinicolo, triplicando il prezzo delle bottiglie italiane ed europee vendute oltreoceano, se le intenzioni dell’inquilino della Casa Bianca non cambieranno prima del 2 aprile, giorno in cui entreranno ufficialmente in vigore le tasse aggiuntive che nelle intenzioni del presidente repubblicano serviranno a rinvigorire la produzione interna degli Stati Uniti.

I dazi di Trump sul vino: «Esportazioni già bloccate»

I dazi arriveranno a breve, ma le conseguenze sono già in atto. Se il mondo dell’auto si prepara, quello del vino è già passato all’azione. «I dazi sono già applicati anche se non esistono perché le esportazioni sono bloccate», ha fatto sapere Paolo Castelletti, direttore generale Unione Italiana Vini a margine della presentazione della 57ma edizione del Vinitaly. Infatti, informa Castelletti, «gli importatori americani hanno bloccato l’import dei nostri vini temendo di dover farsi carico loro del dazio perché non c’è una norma che quanto meno adesso escluda dai dazi i prodotti che sono in transito». Se questa prospettiva si avverasse, avverte il direttore generale dell’Unione Italiana Vini. «Il dazio ricadrebbe sull’importatore, questo vorrebbe dire sostanzialmente fallire». L’attesa è per il 14 aprile, quando verranno definite con chiarezza le norme delle nuove tariffe. Il giro d’affari messo a rischio vale 2 miliardi di euro, ovvero il 24% del settore a livello globale.

Il colpo Usa alle auto: «Costeranno fino a 10 mila euro in più»

Preoccupante appare pure l’impatto sull’industria dell’auto. «I dazi avranno un effetto non devastante, ma importante. In un momento in cui i produttori e i componentisti stanno soffrendo e questo è un ulteriore elemento di incertezza», commenta il direttore dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia) Gian Marco Giorda. «Esportiamo dall’Italia circa 1,2 miliardi di componenti negli Stati Uniti – prosegue Giorda – e ne importiamo 230 milioni, mentre per quanto riguarda i veicoli esportiamo tre volte quelli che importiamo». Con il commento, Giorda ricorda che l’intenzione di Trump è applicare i dazi non solo alle vetture finite, ma anche ai singoli pezzi, che viaggiano da una parte all’altra dell’Atlantico. Il direttore dell’Anfia si augura «che sia una mossa negoziale e che ci sia spazio per fermare questa manovra». Infatti, «una vettura (esportata negli Usa, ndr) potrebbe costare tra 6.000 e 10.000 dollari in più rispetto al prezzo attuale».

Immagine di copertina: ID 31660527 © Tudor Vintiloiu | Dreamstime.com

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