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Liliana Segre contro l’archiviazione per chef Rubio: «Non mi offende per l’età e le mie idee: i suoi sono insulti nazisti»

27 Marzo 2025 - 11:45 Ugo Milano
liliana segre chef rubio minacce
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Il legale della senatrice a vita ha chiesto al gip di Milano di respingere la richiesta di archiviazione per 17 indagati. Secondo la senatrice non si tratterebbe di «espressioni delle opinioni personali»

Se per il pm gli insulti che Chef Rubio ha rivolto a Liliana Segre sono «da contestualizzare all’interno del dibattito social», per la senatrice a vita sono «insulti nazisti». Per questo motivo, il suo avvocato Vincenzo Saponara si è opposto di fronte al gip di Milano alla richiesta di archiviazione della posizione di 17 indagati per diffamazione, tra cui Chef Rubio. La spiegazione fornita dalla procura di Milano non convince l’avvocato di Segre, perché quegli insulti non sono «espressioni delle proprie personali opinioni» o semplici parole «aspre, rozze e sintomo di maleducazione e ignoranza». Né tantomeno sono insulti «alla sua veneranda età o alle sue posizioni politiche» o «alle funezione politiche e istituzionali della senatrice». Insomma quelli di Gabriele Rubini secondo l’avvocato di Segre vanno considerati come «insulti nazisti», aggravati dalla discriminazione razziale.

La posizione dell’avvocato: «Non c’è diritto di critica»

«Ci sono dei casi in cui c’è l’insulto nazista, ma si costruisce un contesto politico preteso e si chiede l’archiviazione», questa la replica del legale Saponara alla richiesta del pubblico ministero. Nessuna scriminante del «legittimo esercizio del diritto di critica», dunque. Anzi, l’esatto opposto. Insieme a Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, sono indagate altre 16 persone. Il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere entro le prossime due settimane se accogliere l’archiviazione, disporre ulteriori approfondimenti o ordinare l’imputazione coatta. Già rinviati a giudizio, invece, 12 tra no vax e pro pal, accusati di diffamazione e minacce online con l’aggravate della discriminazione dell’odio razziale.

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