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Ucraina, Meloni conferma il no all’invio di truppe: «Lavoriamo con gli Usa». La Lega: «Bene così, basta pulsioni belliciste»

27 Marzo 2025 - 19:20 Alba Romano
Al vertice di Parigi la premier ha portato la linea concordata ieri con Tajani e Salvini: sostegno agli sforzi Usa per il cessate il fuoco e all'ipotesi di una missione Onu di monitoraggio

Impegno a tutela dell’Ucraina, con adeguate garanzie di sicurezza; mano tesa all’America di Donald Trump sui negoziati e oltre; no al dispiegamento di forze italiane, se non in una «missione di monitoraggio» a guida Onu. È la linea che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha portato al vertice sull’Ucraina ospitato oggi a Parigi da Emmanuel Macron. A confermare i capisaldi della posizione italiana, a vertice conlcuso, è una nota di Palazzo Chigi. L’incontro all’Eliseo, si legge, «ha permesso di ribadire l’impegno dei partner europei e occidentali per una pace giusta e duratura, che necessita del continuo sostegno all’Ucraina e di garanzie di sicurezza solide e credibili, che il Presidente del Consiglio ha riaffermato debbano trovare fondamento nel contesto euroatlantico, anche sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato di Washington». È la linea su cui insiste testardamente Meloni ormai da settimane, nella speranza che possa aprire una breccia nell’Amministrazione Usa – scenario fin qui se non altro non escluso. L’Italia resta schierata a fianco dell’Ucraina, ma anche degli sforzi a guida Usa per arrivare alla fine del conflitto con la Russia.

Il dialogo con gli Usa e il lavoro per una missione Onu

«Ora è importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale», ha sottolineato la premier al tavolo con gli alleati. La chiave di volta, ha detto però agli altri leader europei Meloni, è quella di «continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina». Per questo, la premier ha detto di auspicare «il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento». Nessuno spiraglio infine – così come concordato nel vertice di ieri con Guido Crosetto, Matteo Salvini e Antonio Tajani, all’invio di soldati italiani in futuribili missioni di peace-keeping in Ucraina. «La premier – fa sapere ancora Palazzo Chigi – ha ribadito che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno». Più credibile ed efficace viene se mai considerata l’idea di una missione di «efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite», scenario «in linea con la posizione del Governo italiano» e di cui, si rivendica, si è discusso al vertice.

La soddisfazione della Lega

A dirsi soddisfatta della posizione portata da Giorgia Meloni al vertice di Parigi è la Lega. «Bene la linea del governo italiano, saggia e prudente, con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti», sottolineano in serata fonti del Carroccio. «Mai come in questo momento si sta lavorando alla pace, quindi è doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste», si rimarca ancora da via Bellerio.

In copertina: La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, all’Eliseo per il Vertice sulla pace e la sicurezza per l’Ucraina – 27 marzo 2025 (Ansa/Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

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