Una legge (bipartisan) per demolire le auto abbandonate in strada. Ecco quanti sono i veicoli che saranno controllati


Auto abbandonate ai margini delle strade, arrugginite e in evidente stato di degrado: un triste simbolo di abbandono che purtroppo segna molte zone d’Italia, dal Nord al Sud, alimentando il senso di incuria nelle città. Ma oggi arriva un primo passo avanti. La Camera dei deputati ha approvato una legge che permette la rottamazione per i veicoli inutilizzati su cui pesa un fermo amministrativo. I veicoli “bloccati” dalle autorità per debiti non pagati, che riversano in pessime condizioni, potranno finalmente essere cancellati dal Pubblico registro automobilistico (Pra) e rottamati. E non si tratta di numeri irrisori: in Italia sono oltre 3 milioni le auto fuori uso con fermo amministrativo.
Legge bipartisan
La legge, che ora passerà al Senato (si stima in tempi rapidi), è il frutto di un lavoro congiunto che supera le divisioni partitiche. Nasce da due proposte: una del Pd, il cui primo firmatario è il dem Andrea Casu, e l’altra di Fratelli d’Italia, a firma di Gaetana Russo. «Questo confronto – ha osservato il deputato dem – nasce da due iniziative analoghe di maggioranza e opposizione e ha portato ad un voto unanime. È un segnale che, se in Parlamento non facciamo solo scontri su decreti e informative ma diamo spazio ai bisogni dei cittadini, è possibile trovare una sintesi, anche nelle diversità politiche più aspre».
Solo con veicoli inutilizzabili
Nel testo si legge che un veicolo può essere rottamato solo se si trova in condizioni tali da renderlo inutilizzabile: non è possibile rottamare un mezzo che è ancora in grado di circolare. E sarà il pubblico ufficiale a certificarne l’inutilizzabilità, dando così il via alla sua cancellazione dal Pra e alla demolizione.
Le sanzioni
Inoltre, la legge introduce un inasprimento delle sanzioni per coloro che cercano di sfruttare il sistema della rottamazione in modo fraudolento. Questi “furbetti” non solo verranno privati della possibilità di accedere a eventuali benefici legati alla rottamazione, ma sarà loro vietato anche vendere pezzi di auto all’estero, con l’obiettivo di evitare che parti di veicoli inutilizzabili vengano riciclate illegalmente o esportate per altri scopi.
«Più spazi pubblici»
Il provvedimento ha l’obiettivo di «colmare un vuoto normativo», sebbene, come ha spiegato Casu, «non risolva tutto». È ora necessario agire con interventi mirati, fornendo risorse e strumenti a Comuni e Polizia locale per una mappatura completa e per la rimozione effettiva delle auto abbandonate». Liberare le periferie dalle auto abbandonate «porterebbe vantaggi straordinari – continua Casu – sotto ogni aspetto: guadagnare spazio pubblico, creare aree di libertà per la circolazione e costruire un forte consenso sociale attorno alla transizione, perché le due sfide devono camminare insieme», ha sottolineato Casu.