Ultime notizie Andrea StroppaBonusGiorgia MeloniMyanmar (Birmania)Ucraina
TECNOLOGIAChatGPTCinemaIntelligenza artificialeMEMEOpenAI

La lite tra ChatGPT e Studio Ghibli sui meme tratti dai film. Miyazaki: «Questa tecnologia è un insulto alla vita»

chatgpt studio ghibli miyazaki
chatgpt studio ghibli miyazaki
Il generatore di immagini dell'intelligenza artificiale prende le immagini dello studio di animazione. E c'è chi si arrabbia

Tra OpenAi e Studio Ghibli c’è una lite in corso che riguarda ChatGPT. L’ultimo generatore di immagini rilasciato dall’intelligenza artificiale ha dato il via a una serie di meme online con le immagini realizzate nello stile dello studio cinematografico di film d’animazione giapponese fondato nel 1985 a Tokyo da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma. Anche il Ceo Sam Altman ha cambiato la sua immagine profilo su X per adattarla allo stile. Mentre online sono finite versioni dello Studio Ghibli di Elon Musk con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Il Signore degli Anelli e persino una ricostruzione degli attentati dell’11 settembre

Il nuovo strumento per ora è limitato agli utenti a pagamento. L’ultima versione del generatore di immagini è alimentata da GPT-4o, il modello piu’ performante dell’azienda. Consente di ottenere risultati importanti anche con richieste molto sintetiche. E dopo la sua uscita è riemerso un video del 2016 in cui si vede il regista Hayao Miyazaki infuriarsi durante una dimostrazione di AI da parte dello staff. «Non vorrei mai incorporare questa tecnologia nel mio lavoro. Sento fortemente che questo è un insulto alla vita stessa». Intanto OpenAi ha una serie di azioni legali da fronteggiare per violazione del copyright. Tra queste una causa con il New York Times. «Il nostro obiettivo è dare agli utenti la massima libertà creativa possibile», ha dichiarato un portavoce dell’azienda all’agenzia di stampa AFP.

Fair use

«Continuiamo a impedire le generazioni nello stile dei singoli artisti viventi, ma consentiamo stili di studio più ampi, che le persone hanno utilizzato per generare e condividere alcune creazioni originali dei fan davvero deliziose e ispirate», ha aggiunto. «Stiamo sempre imparando dall’uso e dal feedback del mondo reale e continueremo a perfezionare le nostre politiche». L’azienda sta anche esercitando pressioni sulla Casa Bianca e sul Congresso affinché l’uso di contenuti protetti da copyright da parte delle aziende di IA rientri nella dottrina del fair use. Intanto Bloomberg ha fatto sapere che OpenAI sta per ricevere un finanziamento da 40 miliardi di dollari da un pool di banche guidato dal gruppo giapponese SoftBank. L’azienda ha previsto che il suo fatturato annuale potrebbe superare i 12,7 miliardi di dollari nel 2025, rispetto ai 3,7 miliardi generati nel 2024.

Articoli di TECNOLOGIA più letti
leggi anche