Garlasco, i genitori di Chiara Poggi: «Stasi innocente? Allucinante, è l’unico colpevole e passa per vittima»


Alberto Stasi è colpevole. Lo dicono i processi, lo sostengono e ribadiscono i genitori di Chiara Poggi, che il 13 agosto 2007 fu massacrata dentro la sua villetta di Garlasco: «La verità sull’omicidio di Chiara è già scritta», dicono a Giusi Fasano del Corriere. Le ultime settimane, per Rita e Giuseppe Poggi, sono state un ritorno al passato: le indagini riaperte, i sospetti su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, le troupe di giornalisti che dopo anni di assenza sono ancora appostate davanti alla casa di via Giovanni Pascoli. E Stasi, che continua a sostenere di essere innocente: «Siamo molto amareggiati e non ci sembra né giusto né opportuno che questo signore se ne esca con le dichiarazioni che abbiamo sentito in questi giorni», dicono i genitori di Chiara. Vorremmo ricordare al mondo che lui è un detenuto condannato in via definitiva, una sentenza che tra l’altro ha provato a ribaltare più volte con revisioni e ricorsi senza riuscirci. E allora ci chiediamo: è un privilegiato? Davvero il giudice di sorveglianza gli dà il permesso di parlare a ruota libera? È allucinante rivoltare la realtà in questo modo».
Le indagini e la “verità” di Stasi: «Fanno passare per vittima il solo colpevole certo che abbiamo»
Le analisi su Sempio, però, sono già in corso. La procura di Pavia ha già chiesto un maxi incidente probatorio per rianalizzare alcuni elementi già pressi in esame durante i processi contro Alberto Stasi. E il mirino, anche quello di Stasi nel suo viavai dal carcere per lavorare, è puntato sull’amico del fratello Marco: «Se vogliono fare accertamenti li facciano ma la verità resta quella della sentenza definitiva contro Alberto Stasi», ci tengono a far sapere Rita e Giuseppe Poggi. Ma la realtà, o meglio la cronaca nera e giudiziaria, spesso si muove troppo velocemente e riapre ferite che si stava cercando di cicatrizzare: «L’altro giorno sono andata al mercato e ho incontrato persone che mi hanno detto: speriamo nella verità… E io: ma verità cosa? Si finisce per far passare come vittima il solo colpevole certo che abbiamo. Non è giusto», racconta la mamma di Chiara. E aggiunge, rivolta a tutte quelle telecamere che stanno prendendo di nuovo d’assalto la cittadina di Garlasco: «A noi ci pensa mai nessuno? Noi abbiamo perso Chiara e dopo 18 anni accendiamo ogni santo giorno la televisione e vediamo nostra figlia sullo schermo. Così diventa difficile andare avanti con serenità».
I Poggi e quella villetta mai abbandonata: «Qui c’è Chiara, anche se non riusciamo neanche a sognarla»
Tra due giorni, lunedì 31 marzo, Rita e Giuseppe Poggi faranno come ogni anno: compreranno un mazzo di dieci rose bianche e si recheranno al cimitero per portarle alla figlia. Tra due giorni, lunedì 31 marzo, Chiara Poggi avrebbe compiuto 44 anni: «Non riesco a immaginarla cresciuta e adulta, non riesco a pensare che magari oggi avrebbe dei figli. Lei era ed è la Chiara che avete conosciuto tutti dalle fotografie», dice con tenerezza la madre. Il padre non trattiene le lacrime: Purtroppo non l’ho mai sognata. Mia moglie ogni tanto sì, ma nei miei sogni non ha mai messo piede. Sarei felice di vederla e parlarle». E così anche i tanti video girati prima del 2000 – prima che «ladri rubassero la telecamera» -rimangono chiusi in un cassetto: «Non riesco a trovare il coraggio di guardarli». La stanza di Chiara è così come lei la lasciò il 13 agosto 2007. I Poggi sono ancora in quella villetta «perché qui c’è Chiara e non potevamo abbandonarla». E poi mamma Rita dipinge brevemente un ritratto della figlia, con lle parole dell’autista dell’autobus che la giovane prendeva per andare a lavoro: «Era una ragazza che notavo perché non si faceva notare. Ecco, la mia Chiara era proprio così».