Incontro in autogrill con Mancini, la lettera di Renzi: «Meloni togli il segreto di Stato». E lei: «Già fatto»


«Sii coraggiosa, Giorgia, se hai il coraggio», è con queste parole che Matteo Renzi, fondatore di Italia Viva, a pagina 101 del libro L’influencer si rivolge con una lettera formale alla premier Giorgia Meloni. Le richieste sono molteplici, a partire da una: «Togli il segreto di Stato sulla “vicenda autogrill“», in riferimento all’incontro tra Renzi stesso e lo 007 Marco Mancini in una piazzola di sosta a Fiano Romano il 23 dicembre 2020. Una domanda, che assomiglia più a una provocazione, a cui la presidente del Consiglio ha risposto di suo pugno sul foglio della lettera: «Ho già dato mandato di farlo». Firmato “G.”, come si legge nella foto pubblicata dal segretario di Iv sui social media.
March 29, 2025
Almasri e Paragon contro la «vicenda autogrill»
La lettera di Renzi, «stampata e consegnata a mano», è tutto meno che casuale. È un sottile – ma neanche troppo – gioco di contrapposizione tra la «ridicola e assurda» apposizione del segreto di Stato su un «banalissimo» incontro in autogrill e, dall’altra parte, un governo italiano che «riporta a casa il criminale libico (Almasri, ndr) senza spiegare in che cosa consiste il segreto di Stato». O ancora una Italia «che non riesce a dire chi ha spiato con Paragon un giornalista o un attivista politico», in riferimento al potentissimo spyware utilizzato per controllare il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e Luca Casarini, della Ong Mediterranea. Sull’incontro tra Renzi e Mancini, immortalato in video da una professoressa lì presente, non si sa nulla. Solo qualche supposizione e ricostruzioni aleatoria, come quella complottistica de La Verità in cui si ipotizzavano pressioni dell’allora premier Giuseppe Conte per guadagnarsi il sostegno di Matteo Renzi.
Aldo Moro, la vicenda Giambruno e la richiesta: «Giorgia, vieni in aula»
«Ogni giorno che passa ripeti come un mantra la frase che non sei ricattabile. Siccome non lo sono nemmeno io, permettimi di dimostrarlo». È in questo costante gioco di io contro te, questo contro quello, che Renzi scaglia la freccia contro la premier Meloni. Insomma, il concetto è abbastanza chiaro: vediamo se sei in grado, «se hai il coraggio». E dalle provocazioni si passa ai grandi della politica italiana, come Aldo Moro: «Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta a essere coraggiosi». A proposito di verità, Renzi cita lo «strano caso» del 30 novembre 2023, quando due 007 italiani furono visti armeggiare – non si sa con che fine – nella macchina di Andrea Giambruno, già ex compagno della presidente del Consiglio. E così, oltre che togliere il segreto dalla “vicenda autogrill”, la richiesta fatta alla premier è semplice: «Vieni in aula e mettici la faccia, spiegando che cosa hai fatto sulla vicenda Almasri e chi ha utilizzato in modo illegittimo Paragon».