Il piromane di Ostia: «Ho un microchip nel cervello. So che mi seguono»


Alessandro Marchili, il 24enne fermato per gli incendi agli stabilimenti di Ostia, ha raccontato di essere controllato da un microchip. E anche di sentirsi braccato in quello che è sembrato un delirio paranoide. I roghi all’indomani della sentenza del Consiglio di stato sui bandi per le concessioni non sarebbero quindi legati ai balneari. Ma alle manie di persecuzione di un giovane. «Ho un microchip militare impiantato nella testa. So di essere seguito», ha detto Marchili al pm Stefano Opilio. La custodia cautelare avverrà in una Rems. Lui ha lasciato la casa dei genitori e non ha un posto in cui stare.
Il Messaggero racconta che agli investigatori ha detto di aver dato fuoco agli stabilimenti perché si trovava in spiaggia. Ha usato un accendino e una bomboletta spray. Ha detto di aver agito da solo. La sera degli incendi aveva con sé uno zaino con pochi effetti personali. La Procura non ha elementi concreti per stabilire se il giovane avesse dei complici. Ma non esclude a priori che qualcuno possa in qualche modo averlo istigato ad appiccare il fuoco, magari in cambio di pochi contanti.