La storia di Eleonora, la 26enne che ha perso la memoria a 16 anni: «Mi sono laureata. Ma ho dovuto reimparare a leggere e scrivere»


Non ha mai cercato scorciatoie né compassione. Eleonora Fabris, classe 1999, si è trovata a gestire un’esperienza che l’ha segnata profondamente. A sedici anni è stata colpita da un’encefalite fulminante autoimmune, una patologia rara che le ha cancellato completamente la memoria. Ieri 28 marzo, all’età di 26 anni, ha raggiunto un traguardo straordinario: la laurea magistrale in Scienze Statistiche all’Università di Padova. «Non ricordo quasi nulla di prima. Posso raccontare solo il dopo», racconta in un’intervista ad Alice D’Este del Corriere della Sera. Un “dopo” fatto di ostacoli enormi: non riusciva più a orientarsi in casa, non ricordava dove fosse la sua cameretta. Anche la scuola è stata una sfida titanica: «Ero in quarta superiore e ho dovuto ricominciare tutto dall’inizio, perfino imparare a leggere e scrivere».
«Prof e studenti mi hanno abbandonata»
Se la famiglia è stata il suo punto di riferimento, la scuola e gli amici non le hanno offerto il sostegno che si sarebbe aspettata. «Persino le mie migliori amiche dell’epoca si sono rivelate assenti. In questi momenti capisci chi sono i veri punti di riferimento», commenta. Un’assenza che si è estesa anche al corpo docente: «I professori non hanno fatto nulla di fronte al bullismo e all’isolamento che ho subito». Ma Eleonora non si è lasciata abbattere. Grazie alla sua determinazione e al supporto della famiglia, ha trovato la forza di reagire. Dopo la maturità, si è iscritta all’università e ha affrontato gli studi con il doppio dello sforzo rispetto agli altri studenti. «Purtroppo, nella vita bisogna arrangiarsi, tirarsi su le maniche e combattere. Non c’è altro da fare».
Una laurea e un futuro da scrivere
Il suo impegno ha dato i suoi frutti: Eleonora ha completato il suo percorso di studi con successo e, da un mese, lavora già in un’azienda di consulenza ingegneristica. «Sono giorni intensi, ma vorrei realizzarmi nel lavoro. E poi, il mio sogno è sempre stato quello di andare a vivere in Spagna. Vediamo se sarà possibile».
La lezione di vita di Eleonora
Il messaggio che vuole lasciare ai giovani che si trovano ad affrontare difficoltà simili al suo è chiaro: «Non credete sempre che gli amici siano veramente amici. Capite chi lo è davvero e tenetevelo stretto. E se vi sentite strani perché esclusi, sappiate che quelli strani sono gli altri, quelli che non comprendono». Una consapevolezza conquistata con il sacrificio, la sofferenza e la forza di volontà: «Quella malattia mi ha fatto rinascere. Sono cambiata totalmente, sono diventata forte. Le medicine mi hanno fatto guarire, ma quello che ho passato mi ha cambiata profondamente». Sua madre, Alessandra Pasinato, aggiunge con orgoglio: «Nel 2016 Eleonora era il secondo caso accertato in Italia. Non c’era una cura, non c’erano farmaci. Abbiamo passato sette mesi in ospedale, ma lei non ha mai mollato. E oggi eccola qui, con la corona d’alloro in testa».
Foto di copertina da archivio, Brett Jordan su Unsplash)