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Lei può adottare la figlia biologica della compagna, via libera dal tribunale di Firenze: il caso sulla stepchild adoption

La decisione del tribunale anche dopo la relazione dei servizi sociali, che hanno riscontrato un contesto più che adeguato per la crescita della bambina

Il Tribunale per i minorenni di Firenze ha riconosciuto a una donna toscana di 40 anni il diritto di adottare la figlia biologica della sua compagna, sfruttando la stepchild adoption, prevista da una sentenza della Cassazione del 2016. La notizia è riportata oggi dal Corriere Fiorentino.

Che cosa dice la legge sulle adozioni per le coppie omosessuali

In Italia, le coppie omosessuali unite civilmente non possono adottare, tranne in casi eccezionali. La decisione del tribunale di Firenze, presa il 10 marzo, rientra proprio in una di queste situazioni. Le due donne, entrambe impiegate nel settore sanitario in Toscana, stanno insieme dal 2015 e nel 2018 si sono unite civilmente. Due anni dopo, hanno scelto di ricorrere alla fecondazione assistita in Spagna, grazie alla quale è nata la loro bambina.

Il caso di Firenze

Durante il processo per l’adozione, i giudici hanno valutato la situazione familiare e il benessere della piccola. Secondo quanto riportato dal quotidiano, i servizi sociali hanno riscontrato un contesto stabile, con famiglie presenti alle spalle che rappresentano un punto di riferimento affettivo per la bambina. L’organizzazione familiare è incentrata sulle esigenze della figlia ed entrambe le donne hanno dimostrato di essere in grado di far fronte in modo continuativo e adeguato ai suoi bisogni. Alla luce di tutto questo, il tribunale ha dato il suo ok all’adozione: ora la bambina potrà avere come secondo cognome quello della compagna della madre biologica.

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