Drone russo sul centro di ricerca europeo di Ispra, la procura di Milano apre un’indagine. L’ipotesi dello spionaggio per informazioni militari


Il pool antiterrorismo a procura di Milano sta indagando sul drone di sospetta origine russa che nell’ultimo mese avrebbe sorvolato e spiato la zona del Joint Research Centre (Jrc) della Commissione europea a Ispra, sul lago Maggiore in provincia di Varese. Secondo quanto riporta Ansa, citando fonti vicine alla procura diretta di Marcello Viola, il fascicolo d’inchiesta verrà aperto ufficialmente domani per fare chiarezza su come il velivolo possa aver sorvolato una zona attentamente sorvegliata dove coesistono il centro di ricerca europeo e alcuni stabilimenti di Leonardo, società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. In particolare, al Jrc sono in corso in questo periodo ricerche in merito agli aspetti relativi alla sicurezza dei droni.
Il drone russo
La segnalazione del potenziale spionaggio è arrivata dal Centro comune di ricerca europeo, che ha usato un proprio sistema di rilevamento sperimentare di velivoli sconosciuti. Solo a marzo sarebbero stati cinque i passaggi del drone che hanno fatto scattare l’allarme. L’avvistamento sarebbe tenuto in alta considerazione sotto il profilo della sicurezza nazionale. Si sarebbe trattato infatti di un modello di drone di fabbricazione russa, che spesso viene equipaggiato con telecamere e strumenti capaci di riprendere un obiettivo a ottima risoluzione e anche con scarsa luce. Il drone in questione sarebbe anche capace di perlustrazioni notturne e di mappature tridimensionali, secondo il Corriere.
Il Jrc sul Lago Maggiore
L’area su cui ha sorvolato il drone russo per ben cinque volte è densa di obiettivi particolarmente sensibili. C’è il Jrc, terzo campus di ricerca più grande dell’Ue dopo quello di Bruxelles e Lussemburgo. Qui da 65 anni lavorano ricercatori in settori che vano dallo spazio al nucleare. A pochi chilometri ci sono importanti stabilimenti di Leonardo. In particolare a 12 chilometri c’è la Leonardo helicopters training academy di Sesto Calende. E poco più distante, a Vergiate, c’è la Divisione elicotteri, dove si progettano e producono velivoli civili e militari. Nel raggio di circa 40 chilometri ci sono gli altri centri strategici di Samarate, Somma Lombardo e poi Vengono superiore, dove c’è la Aircraft division. Ma se il drone russo abbia o meno sorvolato anche questi luoghi non c’è ancora conferma, come spiega il Corriere.
I precedenti
Di tentativi di spionaggio russo in Italia, o presunti tali, soprattutto negli ultimi anni non sono mancati. Tra i casi sospetti più recenti c’è stato quello di due imprenditori milanesi titolari di un’azienda di servizi tecnologici. I due erano stati accusati di «corruzione del cittadino da parte dello straniero», aggravata dalla finalità di terrorismo ed eversione. I due sarebbero stati pagati in criptovalulte per riprendere luoghi sensibili di Milano e Roma, usando una telecamere a bordo della loro auto.
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