Il metodo spietato di Elisa Di Francisca col figlio: «Viene a casa col 2? Torniamo alle punizioni: soffrire serve»


Elisa Di Francisca spera di rifare pace con Valentina Vezzali, anche se «manca di umanità». Così come aveva in qualche modo chiuso la querelle con la nuotatrice Benedetta Pilato, colpevole di aver goduto per il suo sudato quarto posto alle Olimpiadi. Di Francisca, 42 anni e due ori olimpici al collo, più sette mondiali vinti, non abbandona l’idea di ricucire i rapporti, per quanto le sue posizioni restino particolarmente spigolose. E non è stata da meno quando è andata ospite a La volta buona su Rai1. Nel salotto di Caterina Balivo, Di Francisca è tornata proprio sullo scontro avuto con Pilato e i suoi giudizi severissimi su «chi si accontenta». Frasi che ancora sui social fanno discutere.
L’ex schermitrice dice di aver rivisto le sue posizioni rispetto alla scorsa estate. Ma quando torna a sciorinare la sua filosofia di vita, ecco che ci ricasca: «Torniamo un po’ alle punizioni e al provare sofferenza – dice Di Francisca – che serve da motore per vincere e fare bene». Lei assicura di essersi scusata con Pilato. La nuotatrice tarantina non ha mai davvero confermato. Ma Di Francisca tira dritto e, anche dopo aver visto la sua intemerata contro la nuotatrice azzurra, dice: «Rivedendola devo dire che ci sono andata giù pesante. Ho la mia esperienza da atleta agonista, per quattro anni facciamo sacrifici e anche grazie alla sofferenza per aver perso una gara che poi riusciamo a vincere. Non volevo si mandasse il messaggio: “Va bene tutto”. Il giorno dopo mi sono scusata con Benedetta. Non volevo offenderla. Se mio figlio torna a casa con un 2 in matematica ed è felice e contento c’è qualcosa che non va. Torniamo alle punizioni, la sofferenza serve da motore». Salvo poi concludere: «Adesso ci penso di più prima di parlare». E se lo dice lei.