L’anima folk dei Negrita: «Il nostro disco politico contro la musica di intrattenimento» – L’intervista
«Siamo andati contro tutti», la promessa di Nel blu (Lettera ai Padroni della Terra), uno dei singoli che hanno anticipato l’undicesimo disco dei Negrita, uscito venerdì 28 marzo, è stata mantenuta. Canzoni per anni spietati è un disco che vive di urgenze. Una su tutte, la denuncia politica, dove politico assume, come spiegano a Open Pau, Drigo e Mac, un significato ben preciso: «È un disco politico che non vuole avere a che fare con la politica partitica, perché pensiamo che questa divisione in destre e sinistre, bianchi e neri, gialli e rossi, belli e brutti, sia una delle cause per cui siamo arrivati a questo punto. L’essere divisi su qualsiasi cosa e utilizzare il grimaldello dell’odio non fa altro che incancrenire la nostra già difficile situazione».
L’omaggio dei Negrita a Bob Dylan e Francesco De Gregori
Nove brani che parlando della realtà che ci circonda senza orpelli, riscoprendo sonorità che portano verso il folk cantautorale. Quello di Bob Dylan, per esempio, artista che viene omaggiato con Song to Dylan; e anche quello dell’artista italiano che più di tutti ha sentito vicino il Premio Nobel per la letteratura 2016: Francesco De Gregori, di cui i Negrita reinterpretano l’immortale Viva l’Italia. «Ci sono stati periodi – spiega Pau, voce e penna della band – in cui la musica contribuiva molto al sentire comune ma questa cosa non può accadere se la musica che stai ascoltando, quella che c’è in giro ogni giorno, è musica che invece non ha proprio le basi: è molto eterea, una cosa che succede oggi e ce la dimentichiamo domani». Per il cantate dei Negrita più che arte, si tratta di «intrattenimento che nasce da un ragionamento puramente commerciale». Secondo Pau, quello che manca di più oggi sono artisti con una coscienza politica: «Magari possiamo essere un esempio per altri colleghi, perché se cominciamo a essere di più, ecco che cambia un po’ il vento. Ma è una speranza, visti gli sviluppi umani degli ultimi anni, che io ho fino ad un certo punto».