Helen Mirren boccia James Bond: «Saga intrisa di un profondo sessismo»


«James Bond non fa per me». Un Premio Oscar, quattro Golden Globe, quattro Emmy e un Tony, quando Helen Mirren, 79 anni, una delle più grandi attrici inglesi di sempre, parla tutto ciò che dice ha un peso. L’occasione è un’intervista per il film di Guy Ritchie, MobLand, in cui troverà come co-protagonista Pierce Brosnan, uno dei più noti 007 di sempre, e che arriva nei giorni in cui la produzione dello 007 più famoso del cinema è passata nelle mani degli Amazon MGM Studios, e sui giornali inglesi si parla di come la saga verrà modificata e forse anche attualizzata rispetto i ruoli femminili. Su questo Helen Mirren ha un’opinione ben precisa: «Non mi è mai piaciuto James Bond. Non mi piacevano le donne nei James Bond. L’intero concetto di James Bond è intriso e nato da un profondo sessismo».
Cosa sappiamo del 26esimo James Bond
Un ruolo, quello riservato alle bondgirl, un tempo volano per entrare nel circuito del cinema internazionale, che oggi risulta superato: «Le donne sono sempre state una parte importante dei servizi segreti – ha detto -. Nella Resistenza francese, per esempio, sono state incredibilmente coraggiose. Quindi racconterei storie vere di donne straordinarie che hanno lavorato in quel mondo». Questa non si deve considerare un’apertura verso un James Bond in versione femminile, idea già pubblicamente bocciata da Barbara Broccoli, storica produttrice della saga. Al momento il 26esimo James Bond, pur avendo una nuova produzione, non ha ancora una sceneggiatura, né un regista (si vocifera di un interesse per il premio Oscar Alfonso Cuarón) e, cosa assai più importante, un nuovo volto.