Giallo sull’incendio nella concessionaria Tesla a Roma: l’origine dolosa, spunta l’ombra della mano anarchica


Sono in corso indagini della Digos della Questura di Roma in relazione al rogo divampato la notte scorsa in una concessionaria Tesla, in via Serracapriola, zona Torre Angela, alla periferia di Roma. Sono 17 le auto andate a fuoco. Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Secondo quanto si apprende si seguono varie piste tra queste non può essere esclusa quella anarchica. Il rogo è divampato alle 4.30 di notte di lunedì 31 marzo, oltre alle auto anche una parte della struttura sarebbe rimasta danneggiata. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine. Nelle scorse settimane modelli di Tesla, in città, sono stati vandalizzati, sia in zona Garbatella che nel quartiere San Paolo. I veicoli della casa automobilistica di Elon Musk sono stati marchiati con dello spray nero. «Manifestazioni violente, insulti, assalti e incendi. Troppo odio ingiustificato contro la casa automobilistica Tesla. La stagione dell’odio e delle guerre deve finire al più presto. La mia solidarietà a Elon Musk e a tutte le lavoratrici e i lavoratori minacciati e aggrediti», ha scritto su X il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini.
Gli atti vandalici in Francia
Dodici stazioni di ricarica elettriche del marchio americano Tesla sono state prese di mira da attacchi incendiari nel parcheggio di un supermercato in Francia, a Saint-Chamond (nella Loira). L’incendio è divampato nella notte tra mercoledì e giovedì, riporta il quotidiano regionale Le Progrès. Due di questi 12 terminal, del valore di diverse decine di migliaia di euro ciascuno, sono stati completamente distrutti, gli altri sono rimasti danneggiati. Sul pavimento del parcheggio è stata trovata una scritta bianca con la scritta ‘Campagna anti-Tesla nata per bruciare‘. «Si tratta del primo atto di questa natura nella Loira che prende di mira l’azienda del miliardario americano Elon Musk», ha dichiarato la polizia all’agenzia di stampa AFP. L’indagine è affidata alla stazione di polizia di Saint-Chamond, finora non ci sono stati fermi.