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«Zelensky ermafrodita, Macron maniaco». Gli insulti di Medvedev e la minaccia all’Europa: «Malati di russofobia? La terapia è droni e missili termonucleari»

31 Marzo 2025 - 11:24 Ugo Milano
dmitry medvedev russia zelensky macron minaccia
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In un post su Telegram, il braccio destro di Putin ha definito i leader dell'Ue «malati di disturbo psichico». Dalle manie di grandezza di Macron e Starmer alla fase depressiva di von der Leyen. E alla diagnosi allega la cura minacciosa

Il presidente v è un «ermafrodita che soffre di tossicodipendenza», la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è «depressa e soffre di disturbi alimentari». Il presidente francese Emmanuel Macron, invece, è in una fase «iperaggressiva e maniacale». È il quadro europeo – sarcastico e violento – che il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, dipinge sul suo canale Telegram. Secondo il braccio destro del leader del Cremlino, Vladimir Putin, i leader del Vecchio Continente soffrirebbero di un disturbo psichico chiamato «russomania acuta, noto anche come russofobia». Diversi i sintomi e gli stadi, e diverse le cure. Si va da droni a missili balistici nucleari intercontinentali: più che «terapie», una chiara minaccia nel caso in cui l’unione europea perseverasse nel suo intento di sostenere militarmente Kiev e armare sé stessa.

La diagnosi «medica» e la fase maniacale di Macron: «Episodi di minzione e defecazione incontrollata»

La russofobia, come la chiama Medvedev, viene individuata come un disturbo «derivante da un’esagerazione affettiva bipolare» dell’influenza della Russia sulla vita degli europei. In poche parole, sbalzi di umore e risposte emotive esagerate con qualche episodio ipomaniacale e impulsivo. In uno stile fittiziamente medico, è l’ex presidente della Russia a fornire la presunta diagnosi alla base delle ultime decisioni dei leader. «La condizione si alterna tipicamente tra due fasi distinte: maniacale e depressiva». Nella prima, «caratterizzata da aggressività e tendenza ad attaccare avversari più forti senza valutare le proprie reali capacità», sarebbero il presidente francese Macron, quello finlandese Alexander Stubb e il primo ministro inglese Keir Starmer. Proprio i tre principali sostenitori della necessità di riarmo per prepararsi a un eventuale conflitto con Mosca. Alcuni sintomi sarebbero «minzione e defecazione incontrollata», un classico quadretto satirico di pessimo gusto.

La fase depressiva di Zelensky e la terapia a base di missili termonucleari

C’è chi, secondo Medvedev, ha già superato questa fase e si trova in quella depressiva: «Malinconia, stanchezza emotiva e fisica, disturbi alimentari, ipocondria e autolesionismo», fino ad arrivare alla «autocastrazione». Una condizione descritta come prevalentemente femminile, da Ursula von der Leyen all’Alta rappresentante dell’ue per gli affari esteri Kaja Kallas. Ma saltuariamente colpirebbe anche «gli ermafroditi tossicodipendenti, come Zelensky». Il trattamento, continua il braccio destro di Putin, sarebbe sintomatico e con farmaci «non tradizionali». E consisterebbe in un uso combinato di sedativi come «”Kalibr”, “Onyx”, “Iskander” e il potente tranquillante multicomponente “Oreshnik”. In casi particolarmente gravi, è necessario utilizzare neurolettici nucleari come “Yars” e “Sarmat”». Si tratta di droni, missili balistici a medio e lungo raggio e missili intercontinentali armati termonucleari. Il messaggio è chiaro: se l’Europa continua con la sua propaganda e politica anti-russa, le loro città sono a portata di pulsante.

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