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Lo studente ghanese morto in ospedale per una Tac sbagliata: aveva la milza spappolata dopo la caduta in monopattino

06 Aprile 2025 - 08:27 Alba Romano
Charles Balfour, 24 anni, studiava Economia all'Università di Cassino. Inutile la corsa in sala operatoria dopo ore di agonia al pronto soccorso

È arrivato in pronto soccorso lamentando forti dolori all’addome e al torace. L’hanno visitato, gli hanno fatto qualche esame e poi l’hanno dimesso: «Può tornare a casa». Ma lui, Charles Balfour, 24enne studente ghanese dell’Università di Cassino, stava troppo male e dall’ospedale non se n’è mai andato. È morto lì poche ore più tardi, per la disperazione della famiglia e degli amici. E ora dall’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino dovranno arrivare spiegazioni su quel clamoroso errore. A riportare la drammatica storia questa mattina è Repubblica. Venerdì 4 aprile, tarda sera. Tornando verso casa – Balfour viveva a Cassino con altri ragazzi – il giovane studente di Economia e Management cade dal monopattino, per cause ancora da accertare. Quel che è certo è che arriva in ospedale in ambulanza. Sta male, lamenta forti dolori all’addome e alla schiena. Una volta dentro il pronto soccorso, però, la Tac gliela fanno alla testa. Esito negativo, tutto nella norma. Ovviamente. E così il 24enne viene incredibilmente congedato. Lui barcolla, si risiede in pronto soccorso. Non ce la fa ad andare via, o forse spera di essere ripreso in carico, con quei dolori insopportabili e lo stordimento. Resta lì per ore, senza che nessuno si prenda cura di lui. Solo all’alba, quando entrano in servizio altri medici e infermieri di turno, si rendono conto che quel ragazzo versa in pessime condizioni. Di fatto è già in agonia.

La corsa in sala operatoria, la morte e le indagini

Lo riportano dentro ed eseguono finalmente la Tac all’addome, che evidenzia un quadro drammatico: Balfour ha la milza spappolata, lesioni ai reni e una forte emorragia interna. Scatta allora, sono ormai le prime luci di sabato, la corsa in sala operatoria. Ma è troppo tardi, Charles non ce la fa. Avvertita della tragedia dagli agenti del commissariato, la famiglia del giovane si precipita a Cassino da Carpi, dove risiede. Accorrono pure molti studenti, compagni di corso, professori, e lo stesso rettore dell’Ateneo, Marco dell’Isola. Lo conoscevano tutti quel ragazzo, che sognava una carriera alla guida di aziende dove aver già preso la triennale in Economia. Ma il suo sogno è stato spezzato dopo quella caduta in monopattino, e un errore fatale. Dopo la denuncia presentata dalla famiglia, ora la procura di Cassino ha aperto un’inchiesta, e ha già provveduto a sequestrare la salma del giovane oltre che le cartelle cliniche. Sarà l’autopsia, già disposta dal magistrato, a chiarire se gli esami corretti e un tempestivo intervento avrebbero potuto fermare in tempo l’emorragia interna e salvare la vita di Charles.

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