Roma, 50enne muore dopo un’operazione per dimagrire: chiesto il processo per quattro medici


È stato chiesto il rinvio a giudizio per quattro medici del policlinico di Tor Vergata (Roma) con l’accusa di «omicidio colposo». Per la procura non avrebbero, infatti, «effettuato controlli su una paziente» di 50 anni, morta tre giorni dopo l’operazione chirurgica alla quale aveva deciso di sottoporsi per dimagrire, avendo raggiunto il peso di 130 chili. La vicenda risale al 2018, ma il procedimento – scrive il Corriere della Sera – è stato rallentato dall’emergenza Covid. Dopo un consulto medico, alla 50enne, preoccupata per le conseguenze legate alla circolazione del sangue, compromessa dal peso, viene suggerita la strada dello sleeve gastrectomy, un intervento che si ottiene tagliando una parte dello stomaco. Un’operazione di chirurgia mininvasiva che viene svolta in laparoscopia.
L’errore per la procura
Al termine dei vari consulti, la donna entra in sala operatoria. Quando il medico termina l’intervento, le condizioni della paziente non sembrano destare alcuna preoccupazione. Ma è proprio qui – secondo il pubblico ministero – che sarebbe stato commesso un errore. Al rientro dalla sala degenza, secondo la procura, la 50enne avrebbe dovuto essere sottoposta a un controllo post-operatorio. Ma, al contrario, non viene disposta alcuna visita al fine di accertare il suo stato di salute. Tre giorni dopo, la paziente morirà. Dai primi esami effettuati all’epoca a Tor Vergata viene rilevata un’emorragia. La situazione viene segnalata in Procura, che nei giorni scorsi ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro medici. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.