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L’Ue pronta a imporre controdazi del 25% sui prodotti Usa (ma non il whiskey). Trump minaccia la Cina: «Tariffe extra del 50% da mercoledì»

07 Aprile 2025 - 21:27 Ugo Milano
unione europea dazi usa donald trump ursula von der leyen
unione europea dazi usa donald trump ursula von der leyen
Il Consiglio Competitività dei 27 ha adottato la lista dei prodotti che saranno colpiti. Von der Leyen tiene aperta la porta: «Dazi zero se gli Usa negoziano»

Gli Stati Uniti imporranno alla Cina dazi aggiuntivi del 50% a partire dal 9 aprile se il governo di Xi Jinping non ritirerà le sue misure ritorsive. È l’ultima minaccia lanciata su Truth dal presidente Usa Donald Trump. Ieri Pechino «ha emesso tariffe di ritorsione del 34%, che si aggiungono a quelle già record, alle tariffe non monetarie, alle sovvenzioni illegali alle imprese e alla massiccia manipolazione valutaria a lungo termine – scrive il presidente Usa sui social -. Questo è avvenuto nonostante il mio avvertimento che qualsiasi Paese che risponda agli Stati Uniti con ulteriori tariffe, oltre a quelle già esistenti, sarà immediatamente soggetto a nuove tariffe significativamente più alte». Pertanto, «se entro domani, martedì 8 aprile, la Cina non ritirerà il suo aumento del 34% rispetto agli abusi commerciali già in atto da lungo tempo – conclude Trump -, gli Stati Uniti imporranno alla Cina tariffe aggiuntive del 50% a partire dal 9 aprile».

I negoziati coi partner mondiali e il giallo sulla «pausa di 90 giorni»

Inoltre – rincara la dose -, tutti i colloqui con la Cina riguardanti i loro incontri richiesti con noi saranno interrotti!». I negoziati con gli altri Paesi che hanno richiesto un incontro, è la notizia che riguarda anche l’Europa che dà in conclusione il leader di Washington, «inizieranno immediatamente». Durante il fine settimana, il presidente Usa ha già avviato i colloqui con «diversi Paesi», tra cui Taiwan e Giappone, ha fatto sapere Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, in un’intervista a Fox News. Attorno alle parole di Hassett in un intervento a Cnbc è nato poi un caso. La notizia circolata nel pomeriggio secondo la quale il consigliere economico avrebbe riferito di un Trump pronto a valutare una pausa di 90 giorni sulle tariffe, che aveva rapidamente rincuorato i mercati, è stata smentita seccamente dalla Casa Bianca. Nelle ultime ore, d’altronde, Trump ha respinto le preoccupazioni su un possibile impatto disastroso sull’economia, spronando il suo popolo a non scoraggiarsi di fronte al crollo dei mercati mondiali. «Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto DECENNI FA. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato!», ha scritto sempre sui social.

La lista di controtariffe Ue e la proposta di «dazi zero»

Sull’altra sponda del’Atlantico, intanto, l’Ue si prepara a procedere con la prima tranche di controtariffe, quelle che arriveranno in risposta ai dazi Usa su acciaio ed alluminio apposti già il mese scorso. Secondo quanto emerge dopo il Consiglio Competitività riunitosi oggi a Lussemburgo, i controdazi entreranno in vigore dal 15 aprile, con una seconda tranche prevista il 15 maggio, e colpiranno la maggior parte dei prodotti Usa nel mirino con dazi del 25%. Per altre categorie i dazi saranno al 10%. L’elenco dei beni su cui l’Ue si rivarrà è stato trasmesso alle ambasciate dei 27 in vista del voto tecnico previsto per mercoledì 9 aprile per l’approvazione finale. Stando alle indiscrezioni, nella lista non risulterebbero inseriti superalcolici americani come il whiskey, che aveva scatenato le proteste del settore vinicolo europeo per timori di pesanti rappresaglia sui vini. Al contempo Ursula von der Leyen è intervenuta per spiazzare gli Usa con una proposta di più ampio raggio. «Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare», ha detto la presidente della Commissione Ue durante un punto stampa con il premier norvegese.

Von der Leyen: «Creeremo una task force per sorvegliare l’import»

L’offerta dell’Ue agli Stati Uniti, in realtà, è stata fatta «molto tempo fa», ma «non c’è stata una reazione adeguata» dagli Usa, ha poi chiarito la Commissione. Durante la conferenza stampa, von der Leyen ha fatto, inoltre, sapere che l’Unione si «proteggerà anche dagli effetti indiretti» dei dazi, dovuti alla «deviazione degli scambi». Come? «Istituiremo una task force di sorveglianza delle importazioni», ha sottolineato. L’obiettivo è «lavorare» compatti «per tutelare» l’industria dell’Unione. «Ho parlato con i leader europei dell’industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull’impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell’Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati», ha precisato von der Leyen dopo i colloqui con i rappresentanti dell’acciaio e dell’alluminio, che hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle più ampie ramificazioni dei dazi statunitensi. Per questo è stata sottolineata dal comparto «l’urgente necessità» di proporre nuove misure di difesa commerciale per l’acciaio, oltre alle salvaguardie esistenti, che scadranno a giugno 2026. 

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