Ilaria Sula, La Sapienza sospende tutte le lezioni per la studentessa uccisa dall’ex fidanzato


I funerali di Ilaria Sula si terranno oggi, 7 aprile, a Terni. L’Università La Sapienza di Roma ha annunciato lo stop a tutte le attività didattiche a partire dalle ore 11.00 per l’intera giornata, in occasione dell’ultimo saluto alla studentessa 22enne dell’ateneo vittima di femminicidio. La decisione è stata presa per permettere alla comunità universitaria di partecipare al funerale della ragazza e un momento di riflessione sul tema della violenza contro le donne. In segno di lutto, le bandiere dell’ateneo saranno issate a mezz’asta. «La Sapienza tutta si unisce nel dolore per la prematura perdita di Ilaria, esprimendo profonda vicinanza alla sua famiglia, ai suoi cari, alle sue colleghe e ai suoi colleghi e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragica vicenda», si legge in una nota ufficiale dell’università. In segno di lutto, le bandiere dell’ateneo saranno issate a mezz’asta.
La risposta dell’ateneo al femminicidio di Ilaria Sula

Ilaria Sula si era trasferita da Terni a Roma per studiare statistica alla Sapienza. Tantissimi i fiori deposti davanti alla sede del dipartimento con un grande striscione che ritrae il volto della ragazza. Nei giorni scorsi, studenti e studentesse hanno svolto un corteo e un presidio dentro l’ateneo. «Per Ilaria, per Sara, per tutte», è stato il grido degli studenti. «Non possiamo più assistere inerti a episodi di femminicidio. Il contrasto alla violenza di genere deve coinvolgere in uno sforzo incessante tutte le istituzioni», aveva commentato la rettrice Antonella Polimeni.
Tre coltellate alla gola, poi il cadavere in un trolley: il femminicidio di Ilaria Sula
Scomparsa il 25 marzo, Ilaria Sula è stata trovata senza vita il 2 aprile dentro una valigia. A ucciderla è stato l’ex fidanzato Mark Antony Samson, 23 anni e reo confesso, con tre coltellate alla gola. Il corpo è stato poi nascosto in un trolley e trascinato fino a un bosco a circa 40 chilometri di distanza, dove è stato gettato giù da un dirupo. Il 23enne, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ha confessato di aver agito da solo. Ma le indagini si concentrano ora anche sui genitori dell’indagato, presenti in casa al momento del delitto.
I dubbi sui genitori dell’ex fidanzato
La madre, Nosr Manlapaz, rischia di essere indagata per concorso in occultamento di cadavere. Secondo le ipotesi degli investigatori, la donna avrebbe aperto la porta della camera del figlio subito dopo il femminicidio, scoprendo quanto accaduto, e avrebbe aiutato a ripulire il sangue. Tuttavia, la madre ha dichiarato di non essersi accorta di nulla perché stava dormendo, mentre il marito, Rik Samson, ha fornito versioni contrastanti sulla sua presenza in casa. Oggi, la madre verrà ascoltata dalla Procura.