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Roma, il caso della bambina allontanata dalla madre perché il padre è a processo per violenza: il condominio scrive una lettera a Meloni

07 Aprile 2025 - 11:50 Ugo Milano
bambina 5 anni foto generica
bambina 5 anni foto generica
La piccola Stella è stata portata in casa-famiglia. I condomini di Monteverde denunciano: «Sradicata dall'amore in nome della bigenitorialità a ogni costo»

Continua la mobilitazione del condominio del quartiere di Monteverde a Roma per il caso di Stella, la bambina di 5 anni trasferita in una casa famiglia perché il padre è a processo per violenza domestica e la madre è stata identificata da una consulente ctu come figura che avrebbe le trasmesso il rifiuto genitoriale e l’avrebbe esposta al trauma. I condomini hanno deciso di scrivere una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in difesa della donna e per far tornare la piccola a casa. «Le assistenti sociali e la curatrice, in nome della bigenitorialità ad ogni costo, hanno deciso di ricollocare Stella in casa-famiglia sradicandola dall’amore di tutta la comunità che la circonda, perché anch’essa ritenuta malsana come la famiglia», premettono nella missiva diffusa da Dire. «Le denunce a carico del padre hanno portato un rinvio a giudizio. In tutto questo a seguito di Ctu, Ctp inascoltate, e relazioni del Sismif non considerate, ci domandiamo se sia prevalso davvero il bene della bambina. È più che evidente che della violenza non si è tenuto conto anzi è stata ridotta a difficoltà relazionali dei due coniugi», scrivono.

La lettera dei condomini

La situazione di Stella va avanti da mesi. Già a marzo scorso, i condomini si erano schierati fisicamente per impedire l’allontanamento della piccola. E aveva fatto scalpore quando la piccola Stella si è legata con lo scotch a una sedia sotto un tavolo per non essere separata dalla madre. Il provvedimento era poi stato rinviato. Ora la bambina è stata portata via in un luogo ritenuto più protetto. «Il tribunale prende decisioni univoche che si rivelano a favore di un padre che è a rinvio a giudizio per violenza, ascoltando solo il parere dei cosiddetti tecnici, i servizi sociali, e mai la bambina, che si sappia ha più volte detto di avere lei stessa subito violenze dal padre», commentano i condomini. «Abbiamo cercato di parlare con i servizi testimoniando quello che per questi quattro anni è stato sotto i nostri occhi, lo abbiamo fatto in maniera pacifica, ma accorata, tutti le vogliamo bene. La preghiamo faccia luce su questo caso, intervenga in prima persona, non lasci sola Stella (e come lei centinaia di bambini), la quale il 10 aprile dovrebbe essere collocata in casa famiglia», proseguono. «La piccola inoltre ha nonni giovani e amorevoli, uno zio sposato e padre di una bambina di poco più grande che non sono minimamente stati valutati né presi in considerazione per un eventuale ricollocamento. Per sua opportuna conoscenza la Corte d’Appello ha ritenuto ammissibile un ricorso che si discuterà il 15 maggio», concludono i condomini.

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