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Alberto Angela fa da guida a re Carlo e Camilla al Parco del Colosseo, perché non hanno potuto visitare l’anfiteatro Flavio – Il video

08 Aprile 2025 - 15:55 Giulia Norvegno
Il giornalista e divulgatore ha accompagnato i sovrani britannici durante la loro visita al Parco archeologico del Colosseo

C’era Alberto Angela a fare da guida per re Carlo e sua moglie Camilla al Parco archeologico del Colosseo. Per la tappa romana al Colosseo, i due sovrani si sono potuti avvalere dell’innegabile competenza del giornalista e divulgatore. Angela, assieme agli archeologi, li ha accompagnati durante l’intera visita al sito archeologico. I due sovrani si sono fatti fotografare al Tempio di Vendere, da dove hanno potuto godere della vista dell’antico anfiteatro Flavio.

Niente visita all’anfiteatro Flavio

Re Carlo e Camilla non hanno invece visitato l’anfiteatro Flavio. Una decisione presa per ragioni di sicurezza, perché sarebbe stato necessario chiudere al pubblico il sito archeologico per diverse ore. Ma la direzione del Parco ha evitato di stravolgere i turni di visita dei turisti, spesso prenotati con mesi di anticipo da ogni parte del mondo.

Il cambio di programma e re Carlo imbucato

«Diciamo che in realtà era previsto che arrivasse prima Camilla e poi ci raggiungesse Carlo. Poi c’è stato un cambio di protocollo, di programma: sono arrivati assieme e quindi la distanza era all’incirca un cento metri» in cui trovare le parole e i segni di una storia lunga duemila anni, racconta Angela all’Ansa. E come si fa? «Alla fine ti metti nei loro panni, perché immagino che non sia facile per loro andare a passeggiare in un sito archeologico come faremmo invece noi. Quindi ho cercato di dargli quelle cose che piacciono, che fanno innamorare, partendo anche dai dettagli. Qui all’arco di Tito, ad esempio, si vedono i marmi di questi cavalli e si vede che la testa delle persone che gli sono accanto è più alta di quella dei cavalli: questo non è un espediente figurativo. Al contrario i cavalli erano proprio piccoli. Ho detto “guardi che erano come pon”». E scherzando: “Voi conoscete i cavalli?”. Poi, parlando per esempio dell’incendio di Roma, «ho spiegato che qui una volta c’era la Domus Aurea. Poi dico ‘guardi, Nerone non c’entra niente con l’incendio. Lui era nella sua Balmoral! … Cioè… stava ad Anzio. Ecco, bisogna conoscere un po’ la loro storia e suonare un pianoforte con quei tasti che funzionano» con accordi che per loro familiari, sorride.

La visita durata più del previsto

La veloce visita, che doveva inizialmente essere con la sola Regina, ha avuto anche un piccolo prolungamento imprevisto. I Reali e il celebre divulgatore dovevano terminare la loro breve visita davanti all’Arco di Tito per poi raggiungere di nuovo la loro macchina. «Invece erano interessati a continuare e mi hanno chiesto di andare avanti. Da lì si apre il Foro Romano, e come si fa in così poco tempo, da dove si inizia? Ho pensato che gli inglesi sono legati a tante cose, ad esempio a Shakespeare che ha riscritto, ma non inventato, con il suo stile, l’orazione funebre di Marco Antonio sul corpo di Giulio Cesare. Che è avvenuta là, ecco, gli ho indicato, è lì che è accaduta quella storia. Ed è così che ci si trova in qualche modo collegati».

La reazione dei sovrani alla visita al Colosseo

Che reazione hanno avuto a fare questo bagno nella storia? «Ovviamente ho visto in loro molta curiosità, uno spirito vivo, uno spirito attento, uno spirito per nulla legato ai protocolli. Volevano cercare di capire il massimo nonostante il poco tempo a disposizione, cogliere appieno l’opportunità di questa visita».

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