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Mark Samson dopo aver ucciso Ilaria Sula «a pranzo con un’amica di lei». Il gip: «Lui lucido e controllato»

08 Aprile 2025 - 11:39 Alba Romano
Mark Samson e Ilaria Sula
Mark Samson e Ilaria Sula
Nell’ordinanza di convalida dell'arresto, il gip considera l'impianto accusatorio contro il 23enne «granitico». Agli inquirenti aveva confermato di non aver mai accettato la fine del rapporto

«Ero pronto a combattere per riavere Ilaria (Sula) come fidanzata». A dirlo nell’interrogatorio è Mark Antony Samson, autore del femminicidio dell’ex fidanzata Ilaria Sula, nel corso dell’interrogatorio del giudice per le indagini preliminari. Nell’ordinanza del gip, che ha convalidato il fermo del giovane, ricostruisce il rapporto dei due affermando che si erano conosciuti «nel 2023 sul posto di lavoro per poi fidanzarsi il 30 aprile dello stesso anno. Con la ragazza – continua – ha dichiarato di avere avuto una relazione normale con alti e bassi come in ogni rapporto». Il quadro tra i due, a detta dell’indagato, cambia «quando llaria gli ha chiesto, circa tre mesi fa, di prendere visione dei voti degli esami universitari. Lui riferiva che questo ha sempre rappresentato un grosso problema, quasi un trauma, sin da quando frequentava la scuola elementare – scrive il gip -. Ha sempre avuto un’ansia di prestazione specialmente nei confronti dei genitori». Nella giornata di ieri – lunedì 7 aprile – Nosr Manlapaz, la madre di Samson ha ammesso di fronte ai giudici di aver aiutato il figlio a cancellare le tracce del femminicidio dal loro appartamento nel quartiere africano di Roma.

Non accettava la fine del rapporto

Samson ha poi dichiarato che la 22enne gli «aveva dato un ultimatum nel senso che se non glieli avesse fatti vedere lo avrebbe lasciato, anche perché lei al suo posto non avrebbe avuto problemi a mostrarglieli. A fine gennaio 2025 decidono quindi di prendersi una pausa di riflessione, che però di fatto non c’è mai stata, posto che hanno sempre continuato a vedersi». Il ragazzo ha riferito che «però l’atteggiamento di Ilaria era altalenante, a volte lo trattava come un fidanzato, altre volte come un semplice amico». Nonostante le dichiarazioni durante l’interrogatorio, Samson non accettava la fine del rapporto con Sula. E nonostante «tutti gli amici cui egli si era rivolto, gli avessero consigliato di lasciare andare tale situazione». 

L’ordinanza

A inizio marzo, Ilaria Sula confida a Samson «di essersi iscritta, a una piattaforma. Lui rimane scioccato – scrive il gip – e incredulo di quanto la ragazza gli avesse confidato dicendole che “era inutile utilizzare l’app per capire se mi amava”. Continuano quindi a vedersi per altri dieci giorni anche se lei appariva più fredda e distaccata e voleva uscire con le sue amiche e da sola. La situazione permane altalenante, con Ilaria – a detta del ragazzo – che a volte lo trattava affettuosamente come fidanzato e altre volte manifestava freddezza nei suoi confronti».

«Dopo il delitto Samson ha mostrato autocontrollo e lucidità»

Dopo l’omicidio, Samson ha mostrato un atteggiamento di «forte autocontrollo e lucidità» e «nonostante egli avesse detto più volte di non riuscire a vivere senza Ilaria e a non immaginare una vita senza di lei, dopo averla brutalmente uccisa ed essersi liberato del cadavere della ragazza, riesce a rientrare nella normalità sin da subito». È un altro passaggio dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Roma nei confronti dell’autore del femminicidio. Nel provvedimento si legge che dopo il delitto il 23enne «incontra l’amica di lei, con cui mangia una piadina, parlando di problemi che aveva con Ilaria (che aveva ucciso poco prima), e nello stesso tempo disquisendo di questioni superficiali e banali (come il compleanno del ragazzo dell’amica o i cornetti comprati per una fantomatica ragazza). Non si pone alcuno scrupolo nell’inviare al padre della ragazza, pur sapendo di averla uccisa lui, dei messaggi fittiziamente provenienti dalla figlia. Stessa cosa fa con le amiche di lei, fingendosi Ilaria, illudendole che l’amica fosse ancora viva. Colpisce il fatto che fa tutto questo sin da subito». 

Per il giudice l’impianto accusatorio è «granitico»

Nel corso dell’interrogatorio l’indagato «fa più fatica a riportare il contenuto delle chat che Ilaria ha avuto con altri ragazzi, piuttosto che nel raccontare cosa sia successo la mattina del 26 marzo. La sua sofferenza – scrive il gip – è per “avere perso una parte di sé, la ragione per cui lui sorrideva e che gli faceva sempre compagnia”, oltre al fatto “che gli amici non avrebbero più visto il Mark di sempre che conoscono tutti” piuttosto che per il dolore per una ragazza di 22 anni che ha perso la vita, a causa sua, unicamente perché voleva fare altre esperienze e conoscenze», conclude il giudice.

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