«Costrette a spogliarci e a fare gli squat anche con le mestruazioni»: cosa c’è nelle denunce delle attiviste alle Questure di Roma e Brescia


Le attiviste di Extinction Rebellion denunciano le questure di Roma e Brescia. Per «sequestro di persona, perquisizioni degradanti e arbitrarie e violenza privata». Le segnalazioni riguardano una manifestazione del 22 novembre 2024 durante un sit in davanti al ministero dell’Interno a Roma. E un’altra a gennaio a Brescia dopo una protesta di fronte alla Leonardo Spa. Un’attivista ha denunciato di essere stata costretta a spogliarsi e a eseguire degli squat. Per i controlli su droga e armi. Altrimenti avrebbe rischiato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
10 ore in Questura
A parlare della denuncia è oggi La Stampa. Arianna, 21, studentessa di storia all’università statale di Milano, dice che «la prassi di portarci in Questura, trattenerci per ore, fa parte di una precisa scelta politica che è in linea con il decreto sicurezza che è stato appena approvato». A Roma a novembre 75 persone sono state prelevate con la forza e rinchiuse nell’Ufficio Immigrazione della Questura. Nonostante avessero fornito i documenti di identità. Secondo gli avvocati di Extinction Rebellion il trasferimento in questura è previsto dal codice di procedura penale solo in caso di mancata identificazione. In Questura sono stati trattenuti per dieci ore. Senza che sia stato fatto un verbale per spiegare il fermo.
Gli squat
La storia di Brescia comincia con 17 persone portate in Questura. Tra loro proprio Arianna: «Volevamo esprimere dissenso contro l’invio di armi nei Paesi in guerra e sensibilizzare sul cambiamento climatico: occupandoci di clima, non possiamo non pensare alle guerre». Anche qui vengono trattenute per ore e privati del telefono. Nessuno può contattare avvocati. Alcune attiviste vengono costrette a spogliarsi completamente ed eseguire degli squat. «Cercavamo solo di bloccare l’uscita o il transito dei camion dell’azienda in maniera assolutamente non violenta e pacifica, tuttavia una volta arrivata in Questura mi è stato immediatamente richiesto di sottopormi a perquisizione».
Arianna
Arianna è una delle persone costrette a eseguire gli squat: «Avevo le mestruazioni, motivo per cui ho espresso disagio rispetto alla richiesta di fare gli squat per la perquisizione, ma la mia richiesta non è stata ascoltata». Nelle ore successive viene sorvegliata a vista anche quando si cambia l’assorbente: «Questo avveniva nonostante fossi stata già perquisita e quindi non ci fossero evidentemente motivi per farlo».
La replica
All’epoca la Questura aveva replicato: «Nessun abuso. Nel corso delle singole perquisizioni svolte da personale femminile per le donne è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative».