Svezia, chiudono l’eco-rifugio e fuggono lasciando 158 barili pieni di feci: sotto accusa una coppia di chef danesi


Di Flemming Hansen e Mette Helbæk non c’è più alcuna traccia in Svezia. Della loro attività, però, di tracce ne sono rimaste, eccome. La coppia di chef danesi gestiva Stedsans in the Woods, un «rifugio eco-chic» nella contea di Halland, nella parte sud del Paese scandinavo. L’avventura ecologista-imprenditoriale non ha ottenuto il successo sperato e così i due hanno deciso di dichiarare bancarotta e partire per il Guatemala, dove hanno aperto una nuova struttura ricettiva. Più che un viaggio, però, quella di Hansen e Helbæk assomiglia a una vera e propria fuga. Soprattutto se si considera che i due chef se ne sono andati dalla Svezia lasciando i propri animali al freddo e tonnellate di feci accatastate in ben 158 barili.
In fuga dal fisco, prima in Svezia e poi in Guatemala
A raccontare la chiusura del rifugio Stedsans in the Woods sono i quotidiani danesi Dagens Nyheter e Politiken, che hanno realizzato un’inchiesta congiunta. Secondo la loro ricostruzione, la coppia di chef – che un tempo erano ristoratori molto conosciuti a Copenhagen – avrebbe lasciato la Svezia lo scorso marzo, lasciando dietro di sé una montagna di debiti e di feci. Già quando decisero di trasferirsi nel Paese scandinavo, Hansen e Helbæk stavano fuggendo dal fisco danese. Una volta giunti in Svezia, inseguirono il richiamo della natura e costruirono un «rifugio eco-chic» contraendo un nuovo debito con l’erario locale, stimato intorno ai 500mila euro. Appena realizzato che non sarebbero mai riusciti a ripagare quella cifra, i due chef avrebbero pensato bene di lasciare il Paese e fuggire in Guatemala.
La replica dei due chef
L’inchiesta dei due quotidiani danesi ha raggiunto i diretti interessati, che hanno affidato alla propria pagina social una contro-storia di quando accaduto. «Con Stedsans siamo arrivati molto lontano, ma abbiamo anche dovuto renderci conto, strada facendo, che essere imprenditori animati da una missione in un Paese in cui le tasse sono tra le più alte al mondo e la burocrazia è implacabile, è un compito impossibile», scrivono i due chef in un post pubblicato su Instagram. E in risposta ai due giornali danesi, la coppia aggiunge: «Stanno circolando molte bugie, voci e false accuse. Cose che abbiamo dimostrato non essere corrette sono state stampate in articoli di giornale in Danimarca e Svezia. Ora le storie su quanto siamo orribili si stanno diffondendo a macchia d’olio. Ricevo minacce di morte e mi vengono attribuite le cose più orribili».