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Arbitro 19enne aggredito a calci e pugni durante una partita: calciatori Under 17 squalificati fino al 2030

09 Aprile 2025 - 22:00 Ugo Milano
«Devi morire»; «te la sei cercata», gli urlavano i giocatori, che ora per cinque anni si dovranno limitare alle partitelle tra amici

Otto calciatori Under 17 della Rsc Riposto, squadra dilettantistica della provincia di Catania, sono stati esclusi per cinque anni da ogni competizione di qualsiasi rango o categoria per aver pestato l’arbitro. Fino al termine della stagione 2025-2026, gli otto giovani atleti non potranno toccare il campo se non nelle partitelle tra amici. Il giudice sportivo della Lega nazionale Dilettanti ha usato il pugno duro per quella che ha definito «una violenza inaudita» consumatasi con il pestaggio del giovane arbitro Diego Alfonzetti dello scorso 5 aprile da parte di giocatori e tesserati del piccolo club catanese al termine di un partita di categoria Allievi. Oltre ai primi otto squalificati, altri due calciatori del Riposto sono stati sospesi fino al 2030, mentre un altro tesserato dovrà restare fermo per tre anni, fino al 4 aprile 2028. Il club, inoltre, è stato escluso dal campionato Allievi/Under 17 per l’intera stagione 2025-2026.

Sempre più arbitri aggrediti

Le immagini del pestaggio mostrano l’arbitro 19enne colpito violentemente con calci e pugni mentre si trova a terra da parte tesserati del Riposto. Il video ha generato sdegno e un’ondata di solidarietà nei confronti del direttore di gara, martire di una categoria negli ultimi anni sempre più vessata. Secondo quanto riporta Ansa, infatti, i casi di violenza nei confronti degli arbitri si sono moltiplicati nelle serie minori e nelle categorie giovanili. Coinvolti non sono solo i calciatori: ci sono anche anno altri tesserati, allenatori e tifosi.

«Devi morire»

Così il giudice sportivo ha ricostruito la scena: «Subito dopo il triplice fischio si avvicinavano all’arbitro, con fare minaccioso, diversi tesserati della Rsc Riposto rivolgendogli frasi minacciose». A quel punto, nota il giudice, l’arbitro «viene colpito da un calcio sferrato con forza che lo fa cadere». Il giudice evidenzia che« i cancelli che collegano la tribuna al terreno di gioco erano stati deliberatamente aperti per permettere l’ingresso dei sostenitori della Rsc Riposto che intendevano aggredirlo». «Devi morire»; «te la sei cercata», gli urlavano i giocatori. L’arbitro è stato scortato dai carabinieri fuori dallo stadio a bordo della propria auto, anch’essa oggetto di violenze.

  

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