Ultime notizie DaziDonald TrumpFemminicidi
SCUOLA E UNIVERSITÀConcorsi pubbliciGovernoScuola

Strafalcione al concorso scuola, il ministero ammette: un quesito era sbagliato. Si rifà l’esame, ma dura 5 minuti

09 Aprile 2025 - 15:04 Ygnazia Cigna
concorso docenti errori
concorso docenti errori
Nessuna delle risposte era corretta. E ora c'è da tornare a rispondere. I candidati ora hanno due opzioni davanti a sé per determinare il punteggio finale. Così potrebbero anche non ripresentarsi

Piccola gaffe del ministero dell’Istruzione e del Merito. In una nota, il dicastero di Giuseppe Valditara ha ammesso la presenza di un quesito sbagliato nella prova scritta del concorso docenti Pnrr 2 dello scorso 27 febbraio. La domanda incriminata è stata annullata perché privo di una risposta corretta tra quelle proposte. Una svista che ora ha portato l’amministrazione a indire una nuova prova, fissata per il prossimo 5 maggio. Il quesito riguardava l’ambito psicopedagogico e recitava: «Il concetto di “diffusione di identità” è stato proposto da: [a] Milton Erikson. [b] Jean Piaget. [c] Sigmund Freud. [d] John Bowlby.». Nessuna delle risposte, però, risultava corretta. A far emergere l’errore sono state 43 segnalazioni da parte dei candidati che hanno portato la Commissione nazionale, incaricata della validazione dei quesiti, ad ammettere l’incongruenza.

L’esame (a scelta) di 5 minuti

Il ministero ha chiarito che, per garantire equità e trasparenza, il quesito sarà rimosso dalla valutazione, senza assegnazione di punteggio. Tuttavia, per chi ha sostenuto la prova nel turno interessato, verrà somministrato un nuovo quesito in una sessione che durerà solo 5 minuti. I candidati potranno scegliere se partecipare oppure mantenere il punteggio della prova già svolta, escluso il quesito errato che varrà – se si sceglie questa seconda strada – zero punti.

Il sindacato Gilda: «Toppa peggiore del buco»

Secondo il coordinatore nazionale del sindacato Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana, si tratta di una «toppa peggiore del buco, che sottopone gli aspiranti docenti a inevitabili ricadute psicologiche e logistiche, costringendo alcuni, oltretutto, a spostarsi anche per centinaia di chilometri, al fine di partecipare ad una prova suppletiva basata su una sola domanda, causando anche gravi danni economici». E aggiunge: «I docenti meritano di essere trattati con rispetto e attenzione, altrimenti è inutile parlare di Scuola di qualità»

Protesta il M5S

Sul caso è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, che già dal 12 marzo aveva depositato un’interrogazione parlamentare sulla gestione del concorso. In una nota, gli esponenti M5S in commissione Cultura alla Camera definiscono l’intera vicenda «un fallimento organizzativo». E spiegno: «Per settimane i candidati sono stati lasciati nel silenzio. Solo ora arriva un chiarimento che, però, genera ulteriori incertezze. Chiediamo trasparenza sul ricalcolo dei punteggi e sull’impatto sulla fase orale. Non si può compromettere il futuro di migliaia di docenti per leggerezze simili».

Il ministero: «È la soluzione più equa»

«Il Ministero ha ricostruito la dinamica dell’errore compiuto dalla Commissione, consistente nell’aver indicato nelle risposte al quesito relativo all’autore di una tesi di psicopedagogia un nome di battesimo errato: Eric Erikson, citato come Milton Erikson», chiarisce il ministero dell’Istruzione e del Merito in una nota. La soluzione a cui si è arrivati, precisa il dicastero di Viale Trastevere, «è stata adottata con il conforto dell’Avvocatura generale dello Stato, dopo averla valutata come l’unica procedura corretta al fine di garantire la par condicio dei partecipanti al concorso, anche sotto il profilo di possibili futuri contenziosi». Inoltre, rassicura che «sarà fatto un accertamento puntuale delle responsabilità individuali alla base dell’errore e che nei confronti dei responsabili scatteranno le sanzioni del caso».

leggi anche