Festival di Sanremo, il Comune ligure fa sul serio: pubblicato il bando che potrebbe toglierlo alla Rai


Il Comune di Sanremo ha ufficialmente pubblicato la manifestazione di interesse per individuare un nuovo partner incaricato dell’organizzazione e della trasmissione in chiaro del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con la possibilità di proroga per ulteriori due anni. Da oggi, dunque decorrono i 40 giorni entro i quali i soggetti interessati devono presentare il proprio progetto di sviluppo per il Festival di Sanremo. Una volta ricevute le idee, il Comune sceglierà con chi negoziare l’accordo. L’atto apre definitivamente all’ipotesi che il prossimo anno il festival non sia organizzato e trasmesso dalla Rai.
A far emergere la possibilità è stata, lo scorso dicembre una sentenza del Tar della Liguria, che ha bocciato la convenzione diretta con la Rai. L’emittente ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, ma l’organo che giudica in secondo grado le controversie con l’amministrazione pubblica deve ancora esprimersi in merito. Al Comune non resta così che rispettare quanto stabilito dal tribunale amministrativo ligure, pubblicando un bando a cui potrebbero partecipare anche altre reti, tra cui Mediaset o Discovery. Nel corso dell’ultima edizione del Festival, il Comune ha fatto sapere di non volersi staccare dalla Rai, mentre diversi volti legati a Mediaset hanno assicurato che il biscione non vuole inserirsi in questa gara. Se sia la vera intenzione oppure un bluff si saprà fa 40 giorni.
Chi potrà partecipare?
Potranno partecipare alla procedura «solo gli operatori economici fornitori di servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, titolari di un canale generalista nazionale e che possiedano dimostrate capacità di organizzazione di eventi di particolare rilevanza», si legge nel bando. L’operatore con cui procedere alla fase negoziale sarà individuato sulla base dell’analisi dei progetti presentati in ragione di alcuni elementi quali «la qualità artistica, la congruità della complessiva proposta artistica rispetto al profilo culturale storicamente assunto dal Festival, la capacità di valorizzare la kermesse, i marchi “Festival della Canzone Italiana” e “Festival di Sanremo”».
Il partner dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6,5 milioni all’anno, oltre a una percentuale non inferiore all’uno per cento su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi. «Per la prima volta nella sua storia – dichiara il sindaco di Sanremo Alessandro Mager – il Comune di Sanremo, titolare dei marchi Festival di Sanremo e Festival della Canzone Italiana, in ottemperanza alla sentenza del Tar, ha dovuto pubblicare una manifestazione di interesse per quello che è unanimemente riconosciuto come l’evento mediatico più importante d’Italia, capace ogni anno di coinvolgere milioni di persone».